Libri news

mercoledì 30 marzo 2011

La ventilazione naturale

Autori: Livio de Santoli - Matteo Mariotti
Titolo: La ventilazione naturale
Editore: Dario Flaccovio
Prezzo: 42,00 euro
Pagine: 288
Isbn: 978-88-579-0078-0

Contenuto: Il testo fornisce un inquadramento normativo e degli strumenti di studio delle condizioni di comfort termico e igrometrico, affrontando inizialmente una descrizione dell’approccio adattativo alla teoria del comfort contenuto nella norma UNI EN 15251:2008, passando successivamente alla descrizione dell’indice UTCI, Universal Thermal Climate Index, messo a punto dal gruppo di lavoro europeo Cost Action 730, per la valutazione del comfort in ambiente esterno.

Gli autori espongono i metodi di calcolo utilizzabili nella progettazione e nella verifica delle strategie di ventilazione naturale, descrivendo gli strumenti empirici, quelli basati sulle esperienze in galleria del vento e le normative tecniche utilizzabili nelle fasi di predimensionamento della progettazione. Per fasi successive incrementano il grado di complessità passando alla trattazione dei sistemi di calcolo nodali, fino alla descrizione dei mezzi più sofisticati per la verifica del moto dell’aria attraverso la simulazione CFD (Computational Fluid Dynamic).

Metodologie di predimensionamento e simulazione costituiscono la logica premessa alla spiegazione delle diverse strategie di ventilazione, spiegate attraverso la metodologia loop sviluppata da Aynsley. Le singole strategie di ventilazione naturale vengono illustrate attraverso numerosi esempi e casi studio appartenenti in gran parte all’ambito dei beni culturali. Infine viene affrontato il moto dell’aria alla scala globale fino all’analisi dell’ambiente urbano e extraurbano.

Il certificatore energetico

Autrice: Maria Concetta Perazzo
Titolo: Il certificatore energetico
Editore: Dario Flaccovio
Prezzo: 28,00 euro
Pagine: 136
Isbn: 978-88-579-0076-6

Contenuto: Le prestazioni energetiche degli edifici, di cui si tracciarono le linee principali nella direttiva dell’Unione Europea sul “Rendimento energetico degli edifici”, sono oggi il primo step da affrontare per direzionare correttamente l’edilizia verso l’architettura ecosostenibile. Di fatto, involucro edilizio, bioarchitettura, ponti termici, isolamento termico, trasmittanza, ventilazione naturale, sono tutte parole di cui sentiremo parlare sempre con un unico fine: contenere i consumi energetici riducendo l’impatto ambientale. Oggi l’attestato di certificazione energetica deve essere presentato in fase di costruzione, compravendita o locazione di un edificio al fine di assicurare ai consumatori il rendimento energetico dell’edificio. Questo manuale è dedicato all’utente che vuole apprendere gli strumenti essenziali per progettare una certificazione energetica e calcolare correttamente le prestazioni energetiche del sistema edificio-impianto.

IL LINGUAGGIO DEL CORPO ATTRAVERSO LA DANZA

“IL LINGUAGGIO DEL CORPO ATTRAVERSO LA DANZA”
VENERDÌ 1 APRILE ALLE 18 LIBERODISCRIVERE® EDIZIONI E IL FESTIVAL DELL’ECCELLENZA AL FEMMINILE LA INVITANO ALL’INCONTRO “IL LINGUAGGIO DEL CORPO ATTRAVERSO LA DANZA” CON MONICA CORBELLINI, ELVIRA BONFANTI E MOSTRA FOTOGRAFICA DI GIUSEPPE GILARDI PRESSO SCHEGGE DI MEDITERRANEO A GENOVA IN VIA PONTE CALVI, 6 INT. 1 A GENOVA



Venerdì 1 aprile alle 18, Festival dell’Eccellenza al Femminile e Liberodiscrivere la invitano all’incontro “IL LINGUAGGIO DEL CORPO ATTRAVERSO LA DANZA” con Monica Corbellini, Elvira Bonfanti e mostra fotografica di Giuseppe Gilardi, interviene Antonello Cassan presso Schegge di Mediterraneo a Genova in Via Ponte Calvi, 6 int. 1

La danza e la sua dimensione eterea per parlare di persone, corpi ed essenze, ognuno alla ricerca del proprio modo di essere e vivere nel mondo. Critico di danza e a lungo eccellente danzatrice, la Corbellini ci permette di frugare nella vita di alcuni protagonisti della scena teatrale e pedagogica genovese e non solo, per arrivare a parlare di ognuno di noi. L'incontro sarà incorniciato dalle splendide fotografie di Giuseppe Gilardi. QUESTO è il terzo appuntamento della rassegna "LE DONNE D’ITALIA dal Risorgimento al Web" nato dalla collaborazione del Festival dell'Eccellenza al Femminile e Liberodiscrivere Genova, febbraio/maggio 2011 che si terrà martedì 15 marzo alle ore 18 presso Schegge di Mediterraneo a Genova in Via Ponte Calvi, 6 int. 1

I LIBRI:
Dal Libro di Monica Corbellini “Un giro di danza a Genova”.
http://www.liberodiscrivere.it/biblio/scheda.asp?OpereID=132100
… evocare, lasciare affiorare non cosa sia la danza ma cosa sia l’esperienza vissuta (Erlebnis) di fare danza da parte di corpi in carne ed ossa di danzatori, coreografi, insegnanti di danza, operatori culturali lasciandosi guidare dai cinque sensi piuttosto che dal tentativo di razionalizzare e ricondurre tutto a forma e misura. Critico di danza e a lungo eccellente danzatrice, la Corbellini non cede alla tentazione di scrivere una Storia della danza ma “fruga”, attraverso dialoghi in forma d’intervista, pezzi di vita di alcuni dei protagonisti della scena teatrale e pedagogica genovese e non, lasciando che ciascuno, conducendo il proprio giro di danza sul filo dei ricordi e del presente, esplori se stesso in rapporto alla danza come modo di essere nel mondo, di vivere.
Elvira Bonfanti

Dal Libro di Giuseppe Gilardi “La danza immobile”.
http://www.liberodiscrivere.it/biblio/scheda.asp?OpereID=132810
Chi mai dunque fermerà quel gesto? Chi sarà il predatore discreto dell’istante irripetibile? Ci vuole un ballerino parallelo, il ballerino della danza immobile, un’ombra aggiunta che una sarta teatrale cuce sugli altri un attimo prima di entrare in scena, un’ombra che sappia scomporsi e riapparire costantemente da tutti i lati di una ubiquità coreografica memorizzata, rivissuta, un’ombra alata in agguato amoroso sul trapezio volante dove la presa dell’immagine non effettua due volte il suo volteggio ed è senza rete sottostante. E’ un mondo al di là del visibile; la nostra percezione visiva, limitata, parziale, illusoria, ne capta solo la parte concessa.
Mauro Macario

PER INFO: www.Liberodiscrivere.it

Sguardi femminili sul mondo e sul tempo. Prefazione di Adriana Zarri (Graphe.it edizioni)


Domanda cardine intorno alla quale si muove tutto il libro è: “E se Dio fosse madre, prima ancora che padre?”

Cinque voci femminili si confrontano con alcuni grandi temi, attraverso riflessioni che coinvolgono tanto l’analisi delle Scritture, quanto gli aspetti più quotidiani e intimi dell’esistenza.

Cinque donne che hanno diverse esperienze di vita, accomunate da un condiviso desiderio di ricerca spirituale in senso ampio, la cui complessità, in questo volume, si scioglie per parlare direttamente al cuore.


Le autrici sono: suor Anastasia di Gerusalemme (monaca di clausura, priora del Carmelo Santo Stefano di Ravenna), suor Aurora della Resurrezione (monaca di clausura, responsabile del monastero Mater Carmeli di Biella), Maria Concetta Bomba (docente, terziaria carmelitana scalza, Centro Studi Edith Stein di Lanciano - Ch), Maria Concetta Brachino (Associazione Kamar onlus), Silvana Sonno (scrittrice, Rete della donne AntiViolenza)

Il testo, tredicesimo titolo della collana Pneuma, si arricchisce della prefazione di Adriana Zarri, recentemente scomparsa.


Anastasia di Gerusalemme – Aurora della Resurrezione – Maria Concetta Bomba – Maria Concetta Brachino – Silvana Sonno
Così io sono ai suoi occhi come colei che procura pace (Ct 8,10).
Sguardi femminili sul mondo e sul tempo
prefazione di Adriana Zarri (1919-2010)
ISBN 978-88-97010-01-2
pp. 80 – stampato su carta riciclata
2011 | euro 10,00

martedì 29 marzo 2011

IL TAO TE CHING - LAO TSE - Verdechiaro Edizioni

NOVITA' VERDECHIARO - MARZO 2011


IL TAO TE CHING - LAO TSE

A cura di PAOLA GIOVETTI

48 pagine
cm 14x21
Euro 10,00
ISBN 978-88-88285-90-0




Uno dei testi più saggi mai scritti e uno dei più grandi doni mai fatti all’umanità riproposto al pubblico italiano grazie alla preziosa interpretazione di Paola Giovetti.
Nelle poche ma intensissime pagine che compongono il Tao Te Ching è possibile trovare una risposta a ogni problema della vita, una soluzione a ogni situazione, un balsamo per ogni ferita.
Tao Te Ching è il manuale del vivere. È pura cristallina realtà. È il breviario di quella meravigliosa disciplina totale, a un tempo interiore ed esteriore, che ci impegna ogni giorno, dall’alba al tramonto. È saggezza viva, tale da non appartenere né a un singolo autore, né a una singola cultura: appartiene all’umanità tutta, semplice e pura e concreta saggezza. In poche e illuminanti massime, utilizzando la forza del paradosso, Lao Tse, in quest’opera tanto semplice quanto profonda, illustra la sequenza con cui da un Tao misterioso e indefinibile hanno avuto origine tutte le cose del mondo e, fra queste, l’uomo.

Tao significa “la via”. Ed è appunto una via
quella che Lao Tse ci indica.
In poche e illuminanti massime,grazie all’interpretazione
del testo di Paola Giovetti, il Tao illustra
la sequenza con cui hanno avuto origine tutte
le cose del mondo e, fra queste, l’uomo. Parla
delle energie che muovono la vita e la realtà,
del maschile e del femminile, dei principi che
agiscono nel mondo dei sensi e del modo in cui
l’universo funziona.
è un testo sapienziale, valido oggi così come lo
era duemilacinquecento anni fa, e reso ancor più
prezioso dal fatto di non aver subito l’insulto degli
anni, ma di aver fatto tesoro della storia che
ha, da immortale, attraversato.

Il Tao che può essere seguito
non è l’eterno Tao. Il nome
che può essere nominato non
è l’eterno nome. Senza nome è
l’origine del Cielo e della Terra,
quando ha nome, è padre
e madre di miriadi di esseri
e cose. Così, costantemente
senza desideri, puoi vedere il
mistero, costantemente desiderando,
vedi le manifestazioni.
Sono la stessa cosa, ma
quando si manifestano portano
nomi diversi.

lunedì 28 marzo 2011

Libreria Gutenberg di Lecce: presentazione "sangu"

Domani, martedì 29 marzo, alle ore 19, Omar Di Monopoli, Elisabetta Liguori e Piero Manni presenteranno l'antologia di racconti "Sangu" (Manni) presso la Libreria Gutenberg di Lecce, in via Cavallotti 1.

Il libro

Questo non è un libro di genere. Troverete pulp, suspense, ironia, politica, trash, allucinazioni.
Questo non è un libro per turisti alla ricerca di taranta e orecchiette con le cime di rape.
Questo libro non descrive una Puglia da cartolina, e nemmeno una Puglia per il giornalismo morboso e ammorbante.
Queste dieci storie rosse, più che nere, raccontano ciò che di tremendo può accadere sotto il sole, prima del mare, nel soffio del vento.


Racconti di Cosimo Argentina, Rossano Astremo, Piero Calò, Carlo D’Amicis, Donpasta, Omar Di Monopoli, Elisabetta Liguori, Piero Manni, Livio Romano, Enzo Verrengia.

CreativaMente alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna

CreativaMente, azienda italiana di giochi educativi da tavolo al confine con l’editoria, partecipa alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna presso lo stand di Vannini Editrice.

Milano, 28 marzo 2011 – CreativaMente, con i suoi educativi ed originali giochi da tavolo, è lieta di annunciare la sua partecipazione alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna che si terrà dal 28 al 31 marzo 2011 presso lo stand di Vannini Editrice.
La manifestazione, riconosciuta in tutto il mondo come l'evento dedicato a coloro che si occupano di contenuti culturali per ragazzi, è rivolta unicamente agli operatori del settore (editori, autori, illustratori, traduttori..) che hanno l’opportunità di essere sempre aggiornati sulle novità del mercato editoriale.

Durante la Fiera del Libro di Bologna verrà presentato un ricco programma culturale, con eventi, incontri, presentazioni, convegni, workshop e tavole rotonde. Tra le tante iniziative organizzate anche Vannini Editrice terrà, il 31 marzo a partire dalle ore 11.00, un convegno dedicato alla presentazione del nuovo gioco educativo Mettiti in gioco con…la Matematica, realizzato in collaborazione con CreativaMente e con il team di MateMatita dell’Università degli Studi di Milano, con la presenza degli stessi autori.

Mettiti in gioco con…la Matematica è un prodotto altamente istruttivo, ideale per i bambini dai 6 anni in su, una sorta di kit didattico che comprende un libro e un gioco di società con le bellissime illustrazioni di Andrea Valente. L’obiettivo del gioco è quello di avvicinare i più piccoli alla matematica presentandola attraverso un alfabeto speciale fatto di numeri, simboli, forme, protagonisti delle 1.260 domande presenti nel gioco.

Mettiti in gioco con…La Matematica potrà, inoltre, essere di supporto agli studenti della scuola primaria durante le prove Invalsi, lo strumento di valutazione del livello di ciascuno studente, nei test di matematica. Sarà quindi uno strumento utilissimo per avvicinarsi alla materia ma anche per imparare a guardare il mondo con occhi curiosi e da diversi punti di vista.

La fiera, di grande interesse anche per gli operatori stranieri, rappresenta per CreativaMente una vetrina molto importante per farsi conoscere anche da un pubblico internazionale. CreativaMente è infatti una realtà unica sia per le sue innovative creazioni dedicate alle diverse discipline scolastiche, quali le lettere, la matematica, la storia, l’arte, l’archeologia, la fonetica, sia per quel forte approccio educativo alla base del manifesto “Ludo Ergo Sum!” (Gioco dunque Esisto!), del gioco visto come strumento di crescita.

www.bolognachildrensbookfair.com

Stand Vannini Editrice
Padiglione 25, Stand B19

Convegno “Mettiti in gioco con… la Matematica”
Giovedì 31 marzo alle ore 11.00 presso la Sala Ouverture –
Centro Servizi, Blocco C 1° piano – Fiera di Bologna

venerdì 25 marzo 2011

Il libro di Paco ritorna

UN GRANDE RITORNO. IL PRIMO LIBRO DI PACO, UN CULT PER TUTTI GLI AMANTI DEGLI ANIMALI: NUOVA EDIZIONE AMPLIATA, CON NUOVE FOTO E UN CAPITOLO INEDITO

Ritorna, in terza edizione ampliata, “Paco, il Re della strada”, il libro di Diana Lanciotti che ha dato vita al Fondo Amici di Paco, l’associazione che da anni si occupa di assicurare un futuro più felice agli animali in difficoltà. Una lettura imperdibile per conoscere la storia di Paco, il famoso testimonial e ispiratore del Fondo Amici di Paco. Un cane reale che, con il suo esempio, ha salvato migliaia e migliaia di suoi simili dalla solitudine. Una storia piena di speranza e insegnamenti per riflettere, comprendere, amare. Un libro che non può mancare nella biblioteca di chi ama sinceramente gli animali e la buona lettura, ricca di sentimenti e contenuti.
Il ricavato (compresi i diritti d’autore) è devoluto al Fondo Amici di Paco per aiutare gli animali senza famiglia.

Paco, il Re della strada, il primo libro della celebre trilogia di Paco firmata da Diana Lanciotti, torna per Paco Editore in una terza edizione rivista e ampliata (con nuove foto e un capitolo inedito), dopo quasi quindici anni dalla prima uscita con Mursia. Quindici anni di successo senza sosta (anche nella versione scolastica pubblicata da Mursia Scuola-Edumond), per un libro cult amatissimo da adulti e ragazzi che hanno attribuito a Paco, lo straordinario testimonial del Fondo Amici di Paco, il ruolo di dog-symbol: il simbolo di tutti i cani abbandonati che, dopo essersi salvato, può fare qualcosa di importante per i suoi simili meno fortunati di lui. Cani, o gatti, gettati via come scarpe vecchie, ma con tanto amore ancora da dare.

“Provate a guardare negli occhi il vostro cane e ad affermare che non ha un’anima”. Questa frase presa a prestito da Victor Hugo ci introduce alla storia di Paco.

Paco è un cane randagio come ce ne sono tanti, ma è uno dei pochi che hanno potuto affidare alle pagine di un libro il racconto della propria storia. Una storia drammatica, commovente, ma anche ricca di spunti umoristici, gioia di vivere, grande felicità. Incubi sognati si intrecciano col racconto di una realtà che a volte è essa stessa incubo, a volte è il paradiso in terra. Paco è un personaggio memorabile, un “simpatico ragazzo” capace di entrare nella mente e nel cuore del lettore con la sua indomita forza d’animo, il suo ottimismo sfegatato, la sua sensibilità tutta animale e la sua intelligenza quasi umana, qualità che gli faranno percorrere le strade della vita con coraggio e determinazione. Alla fine Paco sarà sempre lui, ma sarà anche profondamente cambiato. Avrà conosciuto la crudeltà ma anche la dolcezza degli umani e la gioia di vivere con loro, avrà sperimentato la durezza della solitudine, ma anche la libertà di essere randagi. E avrà provato sulla propria pelle che “il destino dei cani è scritto nell’aria dai capricci degli umani, e che a volte basta un colpo di vento per spazzarlo via e annientarlo”.

Paco, il Re della strada è una storia a lieto fine, una speranza per le migliaia di cani abbandonati per strada e nei canili. Scritta con verve e stile asciutto, senza pietismo, riesce ad appassionare, divertire, far comprendere. È una denuncia accorata ma mai rabbiosa, vibrante ma mai polemica, realistica ma mai cinica, della crudeltà dell’abbandono degli animali da parte dei loro padroni. E forse proprio perché priva di toni aspri, di accuse dirette, di recriminazioni pungenti, questa storia è stata ed è tuttora capace di giungere più direttamente al cuore del cuore degli umani. È un libro che ha risvegliato le coscienze e fatto riflettere tante persone, aiutandole a migliorare il proprio rapporto con gli animali, a rispettarli, a cercare di comprenderli, ad amarli.

Un cult venduto in migliaia di copie, amato da adulti e ragazzi. Una pietra miliare nella letteratura animalista, un libro indimenticabile.

Diana Lanciotti: la scrittura al servizio di una buona causa

Diana Lanciotti, pubblicitaria e giornalista, è nota per i suoi libri sugli animali oltre che per i suoi romanzi d’amore e avventura. Venduti in migliaia di copie, i suoi libri sono ora tutti pubblicati da Paco Editore: C’è sempre un gatto, raccolta di racconti con protagonisti gatti straordinari, Paco, il Re della strada, Paco. Diario di un cane felice, In viaggio con Paco e Paco, il simpatico ragazzo, quattro bestseller che hanno per protagonista Paco, il cagnolino da lei adottato al canile e diventato testimonial del Fondo Amici di Paco. Grazie ai libri fotografici I miei musi ispiratori e Occhi sbarrati, si è fatta apprezzare anche come fotografa. Il suo Boris, professione angelo custode è stato definito “la più toccante testimonianza d’amore per i cani che sia mai stata scritta”. In Mamma storna ha narrato la storia vera del salvataggio di un piccolo storno caduto dal nido.

Assecondando la sua passione per la vela e il mare, ha scritto anche Black Swan-Cuori nella tempesta, White Shark-Il senso del mare, Red Devil-Rotte di collisione, storie d’amore e di mare con le quali ha inaugurato il filone del “romanticismo d’azione”, amato da lettrici e lettori di ogni età. Nel suo più recente romanzo, Silver Moon-Lo stregone del mare, ha voluto unire i temi a lei cari: amore, mare, animali, ottenendo grande consenso di critica e pubblico.

Titolare di un’agenzia di pubblicità, è fondatrice del Fondo Amici di Paco, direttore responsabile della rivista “Amici di Paco” e direttore editoriale di Paco Editore.

Vive sul lago di Garda e in Sardegna con il marito, due gatti e due cani. Il suo sito è www.dianalanciotti.it.

INTERVISTA A DIANA LANCIOTTI, AUTRICE DI “PACO, IL RE DELLA STRADA”

Sono circa 150.000 i cani abbandonati ogni anno per strada. Si stima che gli incidenti stradali provocati da animali abbandonati siano in media 4.000 l’anno. L’estate e il periodo compreso tra novembre e febbraio registrano i picchi più alti di abbandoni. Molti cani o anche gatti acquistati o adottati a Natale, a Pasqua sono già finiti per strada. Li aspetta quasi sempre un destino crudele. Sono davvero pochi quelli che riescono a cavarsela senza essere investiti o addirittura ammazzati volutamente. Pochissimi, poi, quelli che sopravvivono e riescono a trovare una famiglia. Paco è uno dei pochi che ce l’hanno fatta e, grazie alle sue avventure narrate in prima persona da lui, per mano della sua mamma adottiva Diana, ha svelato a migliaia di umani la realtà a molti sconosciuta del randagismo.

Paco, il Re della strada uscì per la prima volta nel giugno 1997 grazie all’editore Mursia (nella collana arCANI &C.) che per primo capì il grande potenziale di questo libro, tanto da farne anche, subito dopo, un testo di narrativa scolastica. Il libro di Paco accompagnò la nascita del Fondo Amici di Paco (al quale erano destinati i diritti d’autore) e divenne presto un cult per tutti gli amanti degli animali, una pietra miliare della narrativa animalista e un importante strumento di sensibilizzazione per capire un fenomeno vergognoso come quello dell’abbandono.

Dopo nove anni di successo con Mursia, il libro venne ripubblicato nel 2006 in una nuova edizione da Paco Editore, la casa editrice nata come emanazione del Fondo Amici di Paco per sostenere le iniziative dell’associazione. In questo modo non solo i diritti d’autore, ma anche tutto il ricavato va devoluto al Fondo Amici di Paco. In questi cinque anni il libro ha confermato le sue valenze educative e di sensibilizzazione e ha permesso, tramite le vendite, di aiutare tantissimi animali bisognosi, in nome di Paco. Come sanno tutti coloro che hanno letto il libro, Paco è un ex cane di casa trovatosi improvvisamente randagio, che a un certo punto della sua vita diventa “re della strada”, alla testa di un branco di altri randagi.

Paco è esistito davvero. Ha vissuto per quindici splendidi anni insieme ai suoi due amici umani, Diana e Gianni. Ricordo le volte in cui andavo a trovarlo, per intervistare Diana e, successivamente, per il gusto d’incontrarsi. Ogni volta restavo colpita dalla vitalità che, nonostante gli anni, emanava dal suo sguardo. Oltre al suo sguardo, ricordo la sua celebre coda bianca, portata spesso in una superba ruota sul dorso, in segno di comando.

Quattro anni fa Paco se n’è andato. Ma tutto ciò che si faceva un tempo grazie a lui, ora viene fatto nel suo ricordo, per onorarne la memoria. Anche la nuova edizione, la terza, del suo primo libro, dopo migliaia di copie vendute, testimonia l’amore immutato di Diana per il suo Paco e la volontà di continuare ad aiutare tanti cani, gatti e altri animali ad avere una vita felice e dignitosa.

Ogni volta, andare a trovare Diana e non vedere Paco che mi viene incontro festoso fa uno strano effetto però, come dice Diana; “non bisogna ricordarlo con tristezza. Paco era un cane allegro, felice, che non ha mai fatto pesare la sua età. E non vorrebbe mai far pesare la sua mancanza.” Tanto che si ha l’impressione che sia ancora qua. Non una presenza inquietante, ma una costante ispirazione per chi, in nome suo, continua a operare per il bene degli animali.

Diana, diciannove anni dopo il primo incontro, dopo quindici anni di vita vissuta insieme, qual è il ricordo più bello che hai di Paco?

Difficile sceglierne uno: Paco ci ha regalato tantissimi momenti di grande gioia. Quindici anni di vita in completa comunione, di totale comprensione. Però, se proprio devo scegliere uno tra i tanti ricordi, tornerei ancora a quel giorno al canile.

Intendi quando lo sceglieste, o quando lo portaste a casa, una settimana dopo?

Mi riferisco al primo incontro, quando non fummo noi ma fu lui a fare la scelta. Fu lui che, praticamente non facendo niente (al contrario degli altri cani che ci gridavano di portarli via con noi, lui se ne stava muto e immobile, in mezzo a quella gabbia, come se ci stesse sfidando), ci convinse a portarlo via.

Da quel giorno la vostra vita è cambiata.

Eccome, se è cambiata. Prima d’allora non sapevo quasi nulla di abbandono e randagismo e, pur avendo sempre vissuto con cani e gatti, non ero mai stata in un canile. Nessuno spiegava mai che ogni anno per strada vengono “scaricate” come scarpe vecchie decine di migliaia di cani e di gatti, nessuno spiegava che gli animali abbandonati fanno quasi sempre una fine atroce.

Come mai si parlava poco di randagismo e canili?

Forse perché i canili allora erano pochi e non al collasso come oggi. Un tempo i cani accalappiati e portati in canile venivano soppressi dopo 3 giorni... Grazie alla legge del 1991, che impedisce la soppressione dei cani, Paco l’ha scampata per pochi mesi. Ma prova a pensare a quante migliaia di cani sono state eliminate, allora, dopo la fatidica scadenza dei tre giorni. Non solo cani abbandonati, ma anche semplicemente persi e non rintracciati dai proprietari.

Certo che adesso la situazione dei canili non è rosea.

No, purtroppo no. Molti, come dicevo, sono al collasso, in continua emergenza. Noi, tramite il Fondo Amici di Paco, facciamo il possibile per aiutarne quanti possiamo, ma ti assicuro che è sempre poco rispetto alle necessità. Vorrei fare molto di più, ma mancano sempre i mezzi. È una sofferenza non poter fare tutto quello che si vorrebbe e dovrebbe fare.

La colpa è dei gestori dei canili?

In minima parte anche. Ma la colpa principale è di chi abbandona i cani e di chi non applica le leggi esistenti contro i maltrattamenti. È molto più facile puntare il dito contro chi raccoglie i cani, e non avendo mezzi e aiuti a volte li fa vivere in condizioni penose, piuttosto che fare campagne di dissuasione e interventi presso le scuole per educare le persone a rispettare gli animali.

E questo è l’impegno che, in assenza delle istituzioni, vi siete assunti voi sin dall’inizio: di far capire che cos’è il randagismo e che un animale non si abbandona mai. Per farlo hai iniziato scrivendo il libro di Paco, che è diventato un mito, un punto di riferimento per tutti gli amanti degli animali e un faro in un mondo di indifferenza.

Non avrei mai pensato che Paco e la sua storia raggiungessero tanti cuori, ma è stato così.

Ora Paco il Re della strada esce in una nuova edizione, la terza. La prima fu pubblicata da Mursia nel 1997. So che hai un aneddoto da raccontare, in proposito.

Sì. Quando uscì il libro, approfittammo dell’occasione per presentare anche il Fondo Amici di Paco e anche╔ Paco. La presentazione si svolse al Circolo della Stampa di Milano, alla presenza di molti giornalisti che, vedendo Paco e apprendendo la sua storia, s’innamorarono letteralmente di lui (era inevitabile, del resto: nessuno sapeva resistergli) e iniziarono a parlarne sui giornali, alla radio e in tv e a interessarsi di abbandono e randagismo, problemi che finora non erano interessati a nessuno. Nonostante il libro contenesse una denuncia (contro l’abbandono e i maltrattamenti), non era triste. Me lo fece notare Fiorenza Mursia, la mia editrice, durante la presentazione. A un giornalista che le chiese: «Come mai avete deciso di pubblicare questo libro?» lei rispose: «Da quando abbiamo creato la collana Felinamente e arCANI riceviamo tantissimi libri di persone che hanno scritto la storia del loro cane o del loro gatto. E tutti iniziano con “È morto”». Alle sue parole seguì una risata generale che non si fermava più. «Paco, il Re della strada», spiegò poi la signora Mursia, «è un libro finalmente diverso, che racconta una storia e lo fa in modo brillante, divertente, anche commovente, e in più fa riflettere.»

E credo che sia questo il motivo del suo grande successo: la capacità di far riflettere senza far star male. Come invece sarebbe stato facile, visto l’argomento.

Sì, non avrei potuto fare diversamente. Per me è importante far riflettere senza pugni nello stomaco. Solo così posso sperare (come in effetti succede) che il libro venga letto anche da chi non ama così tanto gli animali.

È un libro che continua a vendere tanto, anche dopo quindici anni.

Eh, sì, perché chi si accosta per la prima volta al nostro mondo desidera sapere tutto di Paco e lo fa leggendo innanzitutto il suo libro. E poi, scoprendo che cosa sia per un cane l’abbandono, decide di fare qualcosa per aiutarci ad aiutare.

Un libro che, secondo i tuoi intenti, doveva essere diverso.

Infatti era nato come la storia dell’incontro tra me e Paco, avvenuto cinque anni prima al canile, e con l’intento di raccontare la nostra vita insieme. Invece, man mano che scrivevo, è diventato la storia della vita precedente di Paco, come me la sono immaginata e come l’ho potuta ricostruire in base a determinati indizi. La storia mi aveva preso talmente la mano che più volte mi sono detta che a scriverla non sono stata veramente io... anzi, sono stata io, ma sotto dettatura di Paco.

Chi meglio di lui avrebbe potuto raccontarla?

E infatti. Se fosse stata come l’avevo intesa (una storia semplicemente autobiografica) non sarebbe stata così interessante. Invece così, come storia romanzata (ma poi neanche tanto) di un cagnolino alle prese con una miriade di avventure ha acquisito un valore aggiunto che non avrebbe avuto se fosse stata semplicemente la storia mia e di Paco.

E non avrebbe aiutato così tante persone a riflettere. Si può dire, tornando a Mursia, che ha visto giusto quando ha deciso di pubblicare Paco, il Re della strada, un libro che ha aperto tanti occhi e scosso tante coscienze, diventando la bibbia di ogni animalista.

Sì, e poi il libro è stato pubblicato anche in versione scolastica per le scuole medie sempre da Mursia Scuola (ora del gruppo Edumond Le Monnier) ed è adottato da tantissime scuole. Gli insegnanti lo giudicano educativo e capace di far riflettere senza pugni nello stomaco, ma con il sorriso sulle labbra. Lo considerano la base di ogni discorso sul rispetto verso le altre specie viventi.

So che molti insegnanti lo considerano anche un libro sull’amicizia e l’altruismo, valori riferibili anche all’ambito umano.

E i ragazzi, che in genere non amano le prediche degli adulti, invece le accettano molto più volentieri da un cagnolino, che considerano un cucciolo pari loro, un amico che li capisce e a cui confidarsi. Sono più propensi ad ascoltarlo.

Uno dei punti di forza di Paco, il Re della strada è che pur essendo un libro di denuncia, è un libro dolce, che usa toni morbidi. Insegna divertendo, insomma.

In effetti c’è stato qualcuno che mi ha fatto osservare che avrebbe potuto essere un libro più “animalista”. E per animalista intende uno di quei classici libri-denuncia

infarciti di rivelazioni scioccanti e pugni nello stomaco. Io stessa, occupandomi nel tempo più concretamente e attivamente di randagismo, maltrattamenti e orrori vari, mi sono chiesta se fosse il caso di riversare in questo libro ciò che ho imparato, per farne partecipi anche i miei lettori. Ho pensato a lungo se trasformare radicalmente questa storia che tanti bambini leggono a scuola e dalla quale (a quanto mi dicono loro stessi o i loro insegnanti quando li incontro o mi scrivono) traggono molti insegnamenti: capire gli animali, amarli, rispettarli, considerarli esseri capaci di provare i nostri stessi sentimenti. Se farlo diventare, insomma, uno di quei libri-denuncia infarciti di dati sbalorditivi, di episodi truculenti, di invettive contro la “bestia umana”. Alla fine ho deciso di no. Ho preferito seguire il mio motto, che poi è diventato quello del Fondo Amici di Paco: “persuadere con dolcezza”. Formula che ho poi adottato anche nei due libri successivi su Paco.

So che qualche intervento, però, rispetto alla prima stesura l’hai fatto.

Sì, innanzitutto formale: negli anni il mio modo di scrivere si è modifcato, direi alleggerito, semplificato. Certe parti, dove avevo usato troppi aggettivi e termini un po’ troppo forbiti, non mi piacevano più. Così ho dato una sfoltita, ho semplificato le parti che mi parevano più ridondanti.

E poi hai aggiunto nuove foto e un capitolo nuovo. Ha a che fare con la scomparsa di Paco?

No, no. Questo è il primo libro di Paco e finisce con... un inizio: la sua nuova vita con noi. Però mi sono accorta che mancava qualcosa, qualcosa che definisse un po’ il tipo di rapporto che si era creato tra noi e Paco. Così ho voluto raccontare un episodio, un viaggio che facemmo con lui. A qualcuno potrà sembrare banale, ma dimostra l’attaccamento viscerale che Paco aveva per noi e la sua disponibilità a... rinunciare a certe comodità pur di non mollarci un attimo. Per noi quell’episodio è uno dei ricordi più teneri ed emblematici. L’ho scelto tra tanti altri per raccontare com’era Paco nella... vita privata, una volta spogliato degli abiti di Re della strada.

Tu, Diana, non ti reputi animalista, mi hai sempre detto.

Infatti. Sono semplicemente una persona che ama svisceratamente e da sempre gli animali, che sin da piccola ha avuto con loro un rapporto meraviglioso e la fortuna e il privilegio di poter condividere con gli animali ogni momento della propria vita. Un altro grande privilegio è stato adottare Paco al canile e poter così conoscere la realtà del randagismo. E di sentire dentro di me la necessità di fare qualcosa per migliorare la situazione. Cerco di farlo con passione e impegno, senza pugni nello stomaco, urla, schiamazzi, boicottaggi, ma usando gli strumenti in cui credo: la forza della riflessione, la grandezza dell’amore, la potenza del rispetto.

Tutte cose che, come hai scritto nella postfazione, hai imparato da Paco. Come sempre, parlare di Paco e parlare di un libro è riduttivo. Dietro a Paco c’è tutto un mondo: il mondo dell’abbandono, del randagismo, dei canili, del Fondo Amici di Paco, l’associazione nazionale per la tutela degli animali che tu e Gianni avete fondato nel 1997. È nato prima il libro o il Fondo Amici di Paco?

Prima il libro. Paco era con noi da cinque anni, e ogni giorno ci stupiva con la sua intelligenza e il suo attaccamento. E quasi ogni giorno Gianni, accarezzandolo, lo guardava negli occhi e gli diceva con rimpianto: «Chissà com’eri da cucciolino...» E ogni volta Paco mi guardava, come se toccasse a me rispondere a quella domanda. E col tempo aumentava la voglia di dare una forma, una dimensione al suo passato. Il Fondo Amici di Paco è nato per caso, perché, come ho raccontato in Paco. Diario di un cane felice, la Lega Nazionale per la difesa dei cani alla quale avrei voluto versare i miei diritti d’autore mi disse: “No, grazie, non ci interessa”.

Meglio così, no?

In effetti da quel rifiuto è nato il Fondo Amici di Paco, che ci ha permesso di fare tantissime cose, sia sul fronte della sensibilizzazione che degli aiuti concreti: basti pensare che ogni anno riusciamo a distribuire, cioè regalare, migliaia e migliaia di pasti ai rifugi che ospitano cani e/o gatti, oltre a prodotti veterinari.

Grazie al Fondo Amici di Paco molte cose sono cambiate e si è creata una maggiore attenzione, anche da parte dei media e delle istituzioni, verso gli animali e i loro diritti.

È vero. Attraverso Paco e la sua storia siamo riusciti a suscitare un grande interesse intorno al problema dell’abbandono. Paco è “uno che ce l’ha fatta”, ed è diventato l’emblema di tutti i cani randagi. La storia di Paco è diventata un monito contro l’abbandono e anche una speranza per tanti tanti altri cani. Il principale obiettivo del Fondo Amici di Paco è proprio di diffondere il messaggio di amore e solidarietà verso gli animali. Per raggiungerlo, in tutti questi anni abbiamo realizzato una grande quantità di iniziative sia di sensibilizzazione che di aiuti concreti ai rifugi. Ogni anno riusciamo a sfamare tanti cani e gatti senza famiglia, a vaccinarli e fargli la profilassi antiparassitaria, perché far star meglio i cani e i gatti dei rifugi vuol dire favorirne l’adozione presso nuove famiglie.

Come riuscite a fare tante cose?

Grazie a tante persone generose e sensibili, cioè gli “amici di Paco”: i nostri sostenitori che con piccole o grandi ma comunque sempre preziosissime offerte, ci permettono di andare avanti a fare tanto, anche se purtroppo non è mai abbastanza.

Che cos’è cambiato, in tutti questi anni, a livello di diritti degli animali?

Molto. Quando è nato il Fondo Amici di Paco c’erano pochissime associazioni che facevano pochissimo. Ora sono davvero tante, locali e nazionali e fanno molto di più. La coscienza animalista è aumentata, grazie all’operato delle associazioni e a una maggiore attenzione dei media. Anche le istituzioni fanno di più. Ad esempio nel 2004 è stata varata un’importantissima legge che punisce severamente abbandoni e maltrattamenti (legge da noi fortemente richiesta, anche con una raccolta firme).

Il problema sono i comuni, mi pare.

Sì, troppi comuni sono inadempienti riguardo la creazione di canili, e quindi si creano situazioni che poi tocca alle associazioni o a Striscia la notizia affrontare.

Gli abbandoni sono diminuiti?

Io dico di sì, anche se non ci sono dati precisi per dirlo. Qualcuno, per far parlare di sé, soprattutto a inizio estate (succederà, ci scommetto, anche quest’anno) asserisce il contrario. In realtà credo che la maggiore attenzione verso il randagismo porti a parlarne di più e di conseguenza sembra che gli abbandoni siano più di una volta. La verità è che una volta semplicemente non se ne parlava...

Che cosa vi differenzia dalle altre associazioni?

Il Fondo Amici di Paco è un’organizzazione anomala, nel senso che non è un apparato. Mi spiego: non abbiamo impiegati, centralinisti, persone pagate per seguire le attività dell’associazione. I soldi che i nostri sostenitori ci danno per aiutare gli animali non devono servire per pagare persone che rispondono al telefono o altro. Non vogliamo che vadano a pagare una sede, dei mobili, dei computer, delle fotocopiatrici, la luce, il telefono, il riscaldamento: tutte le strutture e le attrezzature, insomma, che servono a far funzionare un’associazione. Tutte queste spese sono a carico nostro, mio e di Gianni. E così il Fondo Amici di Paco non ha una sede propria, ma ha sede presso gli uffici della nostra attività lavorativa (agenzia di pubblicità e studio d’architettura, infatti Diana e Gianni sono titolari di un’agenzia di pubblicità e in più Gianni è architetto, n.d.r.), che a loro volta sono nella nostra abitazione. In questo modo il Fondo Amici di Paco non ha spese vive di funzionamento, perché ce le sobbarchiamo noi. È anche questo un modo, per noi, di fare volontariato.

Se qualcuno che ancora non vi conosce vuole aiutarvi, come può fare?

Può scegliere di fare una donazione, o iscriversi all’associazione, pagando la quota annuale e diventando così “amico di Paco”, oppure acquistare i “Regali di Paco” per sé o per regalarli e far conoscere anche ad altri la nostra associazione. Abbiamo bisogno di sostegno per poter continuare ad aiutare gli animali, in nome del nostro Paco.

Grazie Diana. Ora aspettiamo l’uscita del tuo prossimo libro. Un giallo, vero?

Sì, un giallo vegetariano, dalla parte degli animali. Non so ancora se uscirà quest’estate o a Natale. Dipenderà dagli accordi col distributore.

Paola Cerini (intervista tratta da “Amici di Paco” n° 48, marzo 2011)

PACO, IL RE DELLA STRADA

Diana Lanciotti

Paco Editore

160 pagine - Prezzo 16 euro

Il libro è disponibile nelle migliori librerie, sul sito www.amicidipaco.it e sulle principali librerie online o può essere richiesto direttamente al

Fondo Amici di Paco.

Per informazioni:

tel. 030 9903142, fax 030 5109170

paco@amicidipaco.it - www.amicidipaco.it

giovedì 24 marzo 2011

Al GALLA CAFFE' di VICENZA PAOLA GIOVETTI presenta I MISTERY DI GLASTONBURY

I MISTERY DI GLASTONBURY

Presentazione Romanzo a cura di

Verdecharo Edizioni

www.verdechiaro.com

con la giornalista e scrittrice PAOLA GIOVETTI

c/o GALLA CAFFE' primo piano - Libreria Galla

8 APRILE ORE 18,30

Piazza Castello 2/a

VICENZA



UN MUSICISTA E UNA SCRITTRICE IN UN LUOGO CHE TRASUDA MISTERO E STORIA ANTICA. UN’ABBAZIA VENERATA, POI DISTRUTTA E RITROVATA. UN GATTO CHE AVVERTE PRESENZE ULTRATERRENE. UN GENTILUOMO INGLESE CHE PONE DOMANDE E OFFRE RISPOSTE.
UN ROMANZO STRAORDINARIAMENTE AVVINCENTE SULL’IMPORTANZA DELLA SCOPERTA, DELLA CONOSCENZA E DELL’APERTURA ALL’IGNOTO.

Glastonbury, la mitica Avalon di re Artù, meta di pellegrinaggi sin dal medioevo, è una terra dove il passato è tuttora presente e che, come Stonehenge, cela misteri: tradizioni storiche vive e dinamiche, reperti archeologici straordinari, cerchi nel grano, campi elettromagnetici insoliti, paesaggi leggendari, presenze inquietanti.
“I misteri di Glastonbury” è un libro che indaga i misteri che si celano nell’anima di ciascuno di noi, ma è anche un romanzo sull’interazione e sul contatto con chi non c’è più, ma non ha ancora chiuso i conti con la propria vita e la propria missione.
Paola Giovetti ci guida alla scoperta di una possibilità alternativa alla paura: l’accettazione, l’apertura, la disponibilità all’interazione.

Nel solco della migliore letteratura inglese di genere, Paola Giovetti tesse un romanzo straordinario, capace di tenere col fiato sospeso fino all’ultima riga e di aprire le menti all’accoglienza dell’ignoto.

«Io ho sempre pensato che non bisogna aver paura di ciò che è al di fuori della portata della nostra vista. Ci sono tante cose che non conosciamo, ma che non per questo sono meno reali. Esistono anche se noi siamo miopi e la nostra mancanza di umiltà ci impedisce di intuire la loro importanza e il loro significato».

venerdì 18 marzo 2011

Amo una Rockstar di Sara C. Zuccaro

In una città come Los Angeles i sogni possono avverarsi e le stelle non sono poi così lontane come sembrano. Anche per June è arrivato il momento di realizzare il proprio sogno. Lei è una ragazza “normale” con una vita tranquilla, scandita dal suo lavoro di maestra d’asilo e dalle uscite con l’amica del cuore. Unico neo è il rapporto con una sorella egocentrica e invadente, che la tira in mezzo a una faccenda personale dando il via a una serie di eventi che, fortunatamente, si incastreranno tutti alla perfezione.
E così June si trova a conoscere l’uomo che ha ferito l’orgoglio di sua sorella con l’intento, non voluto, di farlo innamorare di sé per vendicare l’altra. Ma quell’uomo è Caden Gail, il chitarrista dei No Sound, il sogno erotico della ragazza dai tempi della scuola.
Inaspettatamente, nasce una storia d’amore vera che coinvolge i due più di quanto essi stessi vorrebbero.
Ma si sa, i sogni finiscono, talvolta con un brusco risveglio, ma non sempre questo è un male…
Amo una rockstar è una favola senza principesse né cavalli bianchi, è una storia che fa innamorare di sé. Sara Zuccaro conosce il mondo delle ragazze contemporanee, indipendenti, vanitose, con la testa e il guardaroba colmi di cose meravigliose. Capita che ognuna porti nel cuore l’immagine del proprio idolo, e con questo romanzo i sogni più ambiziosi e romantici trovano voce e nome.
Una scrittura a gran presa emotiva, brillante e spontaneamente romantica, l’esordio letterario di una scrittrice che ci parla con il tono delle confessioni femminili e riunisce i lettori attorno a lei, incapaci di staccarsi dal filo del suo racconto.

Titolo: Amo una Rockstar
Autore: Sara C. Zuccaro
collana: romanzo
Caratteristiche: 14x21
ISBN: 978-88996-60-8
Pagine: 288
Prezzo: € 15,00
Edizione: 2011

Abruzzo L’orso piedone

Sia dal punto di vista naturale che storico e culturale, l’Abruzzo è regione davvero straordinaria. Nota per illustri personaggi quali Gabriele D’Annunzio e Ignazio Silone è famosa anche per i suoi parchi incantevoli.
Nel parco d’Abruzzo abbiamo conosciuto l’orso bruno fatato, un bellissimo plantigrado con una luminosa pelliccia scura e bei piedoni, che ci ha intrattenuti narrandoci favole di questo territorio meraviglioso.



L’autore Roberto Bianchi è dottore in psicopedagogia. Senese e amante della Maremma, dove risiede, è attivissimo nella redazione di fiabe per fanciulli e letteratura propria dell’età evolutiva fino alla piena età adolescenziale. Con edizioni il Ciliegio ha pubblicato della stessa collana “regioni e favole”: Liguria- la lanterna magica, Veneto- la gondola volante, Lombardia - la bella Madonnina. Per la collana “giocare coi classici”: I promessi conviventi, L’Odissea del precariato. Inoltre: L’età della pietra, Obama e le sfide del futuro.

Titolo: Abruzzo – L’orso piedone
Autrice: Roberto Bianchi
Caratteristiche:15x21
ISBN: 978-88-88996-63-9
Pagine: 92
Prezzo: € 10,00
Edizione: 2011
Collana: regione e favole

PER EREDITÀ DI SANGUE Storia di amori e mutamenti

Per eredità di sangue - Storia di amori e mutamenti è il nuovo romanzo di Enrico Marzetti che, partendo dall’espediente narrativo di una cena tra amici, racconta la storia di Nike, una donna dalla vita travagliata le cui vicende si intrecciano, nella narrazione, a quelle dei commensali.
Il tema centrale dell’opera è la tendenza al ripetersi, in modo quasi identico nel tempo, delle medesime vicende all’interno di uno stesso nucleo familiare.
Ma Nike riesce a sottrarsi a quello che pare un destino segnato: trasforma il “il suo cuore inondandolo di luce e benevoli sentimenti, e irraggia e trasforma i cuori di chiunque le sia vicino”.
Infatti, dopo lunghi anni di esperienze che sembrano inconsapevolmente ricalcare quelle già vissute di generazione in generazione dalla sua famiglia, la protagonista arriva a una svolta interiore in seguito a un viaggio in Africa.
L’esito della storia di Nike è fonte, per chi la sta ad ascoltare, dei “mutamenti” evocati dal sottotitolo dell’opera, soprattutto per la coppia di eterni fidanzati, Liana e Tablino, e per Panlio, personaggio già presentato da Marzetti in un suo precedente romanzo.

Enrico Marzetti (San Benedetto del Tronto, 1969) è un prolifico autore che solo da qualche anno ha iniziato a scrivere appassionatamente, mosso dall’esigenza di divertirsi e divertire condividendo temi scientifico-filosofici, approfonditi per conto proprio, ed intime esperienze talvolta dolorose. Dopo gli anni bui della prima, sregolata maturità, quasi trentenne riprende gli studi laureandosi in Scienze politiche ed intraprende un cammino di ricerca spirituale segnato da eventi duri ed inattesi, che hanno notevolmente accentuato la sua sete di conoscenza.
Dello stesso autore nel 2009 abbiamo pubblicato Rimetti a noi i nostri debiti – Biografia di un amore,
nel 2010 Donaci il coraggio e la semplicità – Biografia di un tumore.



Titolo: PER EREDITÀ DI SANGUE
Storia di amori e mutamenti
Autore: Enrico Marzetti
Caratteristiche: 14x21 cm con alette
ISBN: 978-88-88996-61-5
Pagine: 180
Prezzo: 15,00
Edizione: 2011
Collana: romanzo autobiografico

Chiara Rizzolo - Sitting among the perfect versions of myself

Chiara, in forma di poesia, palesa il bisogno personale e altresì di ogni essere umano, di trovare senso nei significati del cuore. Malinconia, tristezza che appare assai più che un semplice velo e una certa nostalgia giungono a intenerire e coinvolgere il lettore, fino a provocare anche intensi stati, che nel profondo riescono a suggerire, quasi paradossalmente, la voglia di riscoprire e apprezzare la forza dell’animo. Ogni composizione è breve e non annoia, ottenendo così successo nella via che rende fruibile ogni messaggio, che è diretto, lampante e finanche viscerale.


L’autrice


Artista, fotografa, musicista, creative director, grafica, scrittrice.
Cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia.
Nata a Milano nel 1983, non amo parlare di me nelle biografie perché ogni volta c'è sempre qualcosa che dimentico e perché non tutto quello che viene fissato su carta è destinato a restare immutato nel tempo.


Il libro: Sitting among the perfect version of myself
of myself
Collana: parole armoniche
Autore: Chiara Rizzolo
Caratteristiche: 11,5x16,5 brossura con illustrazioni di Elisa Cesari
Pagine: 84
Prezzo: euro 10,00
Isbn: 978-88-88996-62-2

Premio Ircac per la legalità, Menzione speciale alla casa editrice La Zisa

Palermo, 18/03/2011 - Una menzione speciale verrà assegnata alla società cooperativa “La Zisa comunicazione” nell’ambito del quarto Premio Ircac per la legalità. Alla cerimonia di assegnazione del Premio, che si svolgerà martedì 22 marzo a partire dalla ore 10 nella sala convegni dell’Ircac in via Ausonia 83 a Palermo, parteciperanno il Presidente della regione Raffaelele Lombardo, l’assessore regionale alle attività produttive Marco Venturi e il commissario straordinario dell’Ircac Antonio Carullo. Le Edizioni La Zisa aderiscono ad "Addiopizzo" e a "Libera" di don Ciotti e tutti i volumi pubblicati sono certificati "pizzo free".

EMI rinnova il settore educazione e nasce "EMI.edu"

EMI lancia il nuovo settore educazione con le prime due collane:L'Altrascuola e Educare21

La casa editrice Emi inizia il nuovo anno con grandi novità.

Dal 2010 è partita la ristrutturazione dei settori nei quali è suddivisa la linea editoriale e dall'inizio di quest'anno sono state aggiunte nuove collane. Emi.edu è lo scaffale della libreria EMI dedicato all'educazione e alla didattica nella società interculturale e il logo rappresenta bene la filosofia della casa editrice: una mano che passa all'altra il seme del sapere, la mano più piccola - che può rappresentare un bambino ma anche un "piccolo" della società in senso lato - lo passa alla mano più grande.

Le prime due collane di EMI.edu sono Educare21 e L'Altrascuola.

Educare21 è diretta da Antonio Nanni e raccoglie il pensiero dei grandi pedagogisti di questo secolo, le buone pratiche, i temi educativi, i nuovi alfabeti. Con un'attenzione speciale all'intercultura e alla cura della terra, al convivere e al rapporto tra identità e differenza.

Nanni è condirettore della rivista "CEM mondialità", ha pubblicato numerosi libri e collabora con numerose riviste. Docente di filosofia, scienze dell'educazione, comunicazione ed educazione interculturale presso il SIMI (Università Urbaniana) è coordinatore dell'Ufficio Studi delle ACLI.

L'Altrascuola è invece una collana dal taglio pratico, che coniuga la riflessione pedagogico-culturale a piste didattiche per le insegnanti. Gli scopi sono: affrontare le sfide educative della società complessa e plurale, sensibilizzare i giovani all'ambiente e ai beni comuni, promuovere una cittadinanza più attiva e responsabile nella vita pubblica.

Il direttore della collana è Brunetto Salvarani, professore alla Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna, da molti anni impegnato nel settore del dialogo ecumenico e interreligioso. Ha fondato la rivista di studi ebraico-cristiani "QOL", che dirige tuttora, insieme alla rivista di educazione interculturale "CEM Mondialità". Collabora con numerose testate ed è autore di molte pubblicazioni.

La collana Educare21, di Antonio Nanni, inizia il suo percorso con uno dei grandi pedagogisti del Novecento: il brasiliano Paulo Freire (1921-1997).

È già in libreria "L'Eredità di Paulo Freire" di Alfredo Tagliavia: la vita. il pensiero, l'attualità pedagogica dell'educatore del mondo, diventato celebre per la Pedagogia degli oppressi. Il libro propone una visione completa della sua opera, innestandola nel percorso biografico. Le tematiche trattate da Freire sono le più importanti del dibattito pedagogico: l'educazione degli adulti e dei lavoratori, l'alfabetizzazione nel Sud del mondo, la formazione degli insegnanti e degli educatori, l'educazione interculturale fuori e dentro la scuola, la riflessione per una nuova filosofia dell'educazione.

Lo studio si occupa anche dell'ultimo Freire, alle prese con le implicazioni a livello pedagogico della globalizzazione, del multiculturalismo e del pensiero ecologico.

Le prossime uscite saranno: "La Materia Invisibile. Storia delle religioni a scuola, una proposta" di Alessandro Saggioro e Mariachiara Giorda e "Seminare domande. La sperimentazione della maieutica di Danilo Dolci nella scuola" di Francesco Cappello, insegnante di liceo, allievo di Dolci che presenta qui i principi ispiratori del suo maestro e il lavoro svolto nei laboratori in cui è stata applicato il metodo maieutico, a scuola e in carcere con i detenuti.

«Mi chiamo Danilo, non faccio lezioni, preferisco porre interrogativi intorno ai quali possiamo ricercare insieme» Danilo Dolci

La prima uscita della collana L'Altrascuola, diretta da Brunetto Salvarani è "Insegnare le religioni. In classe con il Cooperative Learning di Marco Dal Corso e Marialuisa Damini. Il pluralismo religioso interessa direttamente la scuola, come realtà da indagare e decodificare o, meglio, come occasione per ripensare un modello adeguato di laicità, che non sia semplicemente quella «per sottrazione». Il libro che gli autori propongono è un sussidio rivolto agli educatori che fornisce ragioni e strumenti per far entrare in classe il fatto religiosodalla porta principale attraverso il «metodo cooperativo», quello più connaturale con l'argomento e adeguatamente esemplificato in queste pagine.

"la liberazione è un parto. Un parto doloroso. L'uomo che nasce da questo parto è un uomo nuovo, che diviene tale attraverso il superamento della contraddizione oppressori/oppressi, che poi è l'umanizzazione di tutti." (Paulo Freire)

mercoledì 16 marzo 2011

IL VENDITORE DI STRACCI di Pier Giorgio Mora

Il venditore di stracci, the rag seller, è, con un termine un po’ snob proprio del mondo tessile di Golden Square a Londra, colui che vende tessuti. Questa infatti è l’attività che ha svolto fin dalla gioventù l’autore di questo volume che, dall’Inghilterra degli anni ’50 all’India di oggi, passando attraverso l’epoca d’oro degli stilisti italiani, narra la sua movimentata vita lavorativa.

Attraverso i suoi racconti si compone l’affresco, ora spassoso ora melanconico, di un periodo di grande vitalità sociale ed economica dell’Italia e del mondo. Piergiorgio Mora, qui alla sua seconda prova letteraria, non si smentisce e, grazie all’affettuosa curiosità che lo contraddistingue, ricostruisce tanti ritratti di operosità e professionalità e dipinge luoghi, come la Gran Bretagna del dopoguerra o Madras e Bangalore, che la distanza temporale o geografica rendono favolosamente esotici, seppure umanamente così vicini. Ancora una volta l’autore, senza parere, ci propone con leggerezza la sua interpretazione etica dell’esistenza suggerendo ai lettori che il mondo del lavoro è palestra di impegno, correttezza, reciproca attenzione e anche amicizia e solidarietà.

IL VENDITORE DI STRACCI di Pier Giorgio Mora

NEOS EDIZIONI – www.neosedizioni.it

216 pagine – euro 15,00