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mercoledì 10 novembre 2010

Ti tengo d'occhio, io e il signor Parkinson 4 anni dopo libro di Daniela Zampirollo



Il libro, composto da 136 pagine con numerose illustrazioni a colori, si avvale della prefazione del Prof. Gilberto Pizzolato dell'Università di Trieste, dell'introduzione del Prof.Giuseppe Pastega, mentre la parte conclusiva: “per saperne un po' di più su questa malattia” è curata dal Prof. Stefano Gustincich, della SISSA di Trieste, cui andrà devoluto il ricavato della vendita del volume.

Riportiamo l'introduzione del Prof. Pastega al libro:

Nelle prime pagine di questo nuovo lavoro Daniela afferma: “Non mi ritengo una scrittrice, ma piuttosto una persona che conosce bene il suo corpo fino a coglierne le sensazioni più nascoste e poi so darle alla gente così come sono, senza togliere e senza aggiungere nulla.”

E’ proprio così. La malattia ha portato Daniela a un drammatico e coraggioso ascolto di se stessa, ad una analisi di ogni minima sensazione, di ogni più piccola percezione fsica e psichica di sé.

Ma questa incessante autoascultazione si traduce in bisogno di comunicare con gli altri, di dire e
testimoniare agli altri la sua vicenda.

Lo strumento che sceglie è ancora una volta la parola, semplice, diretta, ma estremamente effcace. Una parola che ti colpisce come un pugno nello stomaco, ti cattura e ti costringe a consentire con lei la lotta durissima, continua e ormai decennale contro il signor “P.”

In questa lotta le sue armi sono appunto le parole, come in “Era d’estate”, di cui “Ti tengo d’occhio” solo a prima vista può apparire il seguito, poiché in realtà ci troviamo di fronte a un libro diverso nello stile e nel contenuto.

L’alternanza di prosa e poesia sembra la stessa, la parvenza di diario anche. Ma è cambiato l’atteggiamento, è cambiato il tono, con un andamento più dinamico in un continuo incontro-colloquio col lettore in cui sono presenti momenti di rifessione amara, di rassegnazione, di ribellione.

Fin da subito appare quasi uno sdoppiamento di personalità, che si esprime nella continua presenza della gioia di vivere in contrapposizione all’angoscia per il futuro, nel bianco e nero della giornata, nell’ottimismo e nel pessimismo.

Compaiono spesso in queste pagine due forme verbali: “voglio” come affermazione della propria personalità; “vorrei” come limite della propria fisicità recatale dal signor “P.”

E’ una continua duplicità, a volte in pagine contrapposte, quasi si esprimessero due Daniele: la vera Daniela, solare creatura, aperta alla vita, e il suo specchio, la Daniela che ha dentro il signor “P.”, la Daniela che ha paure, esitazioni, sconforti.

Questa contraddizione in alcune pagine di prosa e poesia, vere e struggenti, rappresenta appunto quella auscultazione di sé di cui si è detto. Daniela scende nel suo più profondo io, alla ricerca dei momenti che più hanno lasciato una traccia dentro di lei, e li porta alla luce con estrema semplicità e verità, quasi con disarmante candore, anche quando prevale l’ombra oscura, il negativo, la notte dei pensieri. Mai critica inconsapevole, poiché nella sua scrittura, pur di fronte alla malattia, è presentela coscienza pronta e vigile, sempre combattiva.

L’andamento per contrari spesso presente nella narrazione con l’alternanza, come si è detto, di momenti di felicità pura e altri di profondo dolore, è percettibile dal lettore. Basti pensare a “Non si può vivere” una delle poesie più rappresentative: il signor “P” ha attaccato il fisico, ma ora subdolamente sembra attaccare anche la psiche. Ma Daniela lotta ancor di più con la strenua resistenza di chi non vuole assolutamente cedere. Questa volontà di “donna coraggio” è esplicitata nella annotazione conclusiva dell’11 luglio 2009, che intitolerei “l’elogio della parola”.

Per Daniela la “parola” è lo strumento di autoanalisi, di espressione di sé, del proprio vissuto, del proprio intimo, del positivo e del negativo che sta vivendo, ma è anche lo strumento di comunicazione e di sintonia con il mondo, è abbraccio fraterno con gli altri, condivisione dei propri pensieri, strumento contro il signor P., ultima e unica arma di affermazione di sé, messaggio lanciato agli altri per aiutarli a vivere: “allora vorrà dire che ho vinto io”!

Giuseppe Pastega

€ 15,00

ISBN: 9788888786766

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