I rimorsi, il senso di colpa, ma sopra tutto inquietanti preoccupazioni. Chi rifarà il letto?
Chi pulirà la casa? Chi luciderà le scarpe?
E poi la governante era giovane e bella. Allusioni, pettegolezzi, maldicenze, e addio reputazione! Bisogna assolutamente far sparire il cadavere.
Devota, devotissima anche da morta, la governante esaudisce il desiderio. Fin troppo!
Ed ecco il corpo senza vita scomparire inspiegabilmente dal baule nel quale era stato nascosto. Sconcerto e stupore diventano sgomento e panico quando riappare nel letto. Ma non è finita. Di nuovo svanisce, ma solo per sbucare dal comodino per poi eclissarsi ancora, e ancora, devotissimo, riapparire e dileguarsi in ogni angolo della casa, in ogni momento della giornata.
Una vorticosa girandola di situazioni assurde, surreali, nelle quali l’estro visionario
di Osmont riesce continuamente a stupire e a strappare il sorriso.
Un humor nero straripante, incontenibile, che a dispetto dei suoi cento anni è ancor oggi vivo
e vitale. Magistralmente interpretato con ironia dai disegni di Sara Gavioli.
Illustrazioni in bianco e nero, con qualche goccia di rosso. Rosso sangue, naturalmente.
L’autore. Alle aule universitarie, ai paludati salotti letterari, Edouard Osmont ha sempre preferito i tavolini de “Le chat noir”, il famoso cabaret parigino di Montmartre.
Ed è su quei tavolini che, tra assenzio e battute irriverenti, Osmont e un gruppo di amici rivoluzionano la letteratura umoristica francese. È la fine dell’Ottocento, e fioriscono giornali
e riviste che dell’umorismo fanno non solo il tratto distintivo di racconti e novelle, ma anche
la chiave interpretativa dei fatti di cronaca. Un grande successo, che però lascia in ombra molti di quei “petits maîtres du rire” che lo hanno reso possibile. Tra questi Osmont, di certo il più stravagante ed eccentrico tra loro. Bisognerà attendere cinquant’anni per ritrovare un’analoga disinvoltura nel plasmare il surreale e un analogo straripamento nell’assurdo. Saranno i fratelli Marx, e il loro sceneggiatore S. J. Perelman, a farlo in modo magistrale.
L’illustratrice. Ventisette anni, bibliotecaria, laureata in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Verona, Sara Gavioli si è presto appassionata all’illustrazione.
Menzione al merito alla “Mostra SilentARTmovies Mutevole Muto” di Aosta nel 2007;
vincitrice del concorso “Immagini per una favola” di Pasiano nel 2008;
Master in illustrazione per l’Editoria all’Accademia di Belle Arti di Macerata, nel 2009.
Ed è proprio durante i corsi di questo master, organizzato dall’associazione culturale “Fabbrica delle Favole”, che è nata “La governante”. Originariamente progetto formativo proposto da Orecchio acerbo, e destinato a rimanere negli archivi dell’Accademia, è oggi diventato un libro. Il primo pubblicato da Sara Gavioli.
LA GOVERNANTE -32 pagine, 15 euro- IN LIBRERIA DAL 7 LUGLIO
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