Forse romanzo non è la definizione più adatta per questo brevissimo (distribuito in 66 pagine ricche di spazi bianchi) testo. Forse se fosse collocato in una raccolta di racconti sarebbe più facile comprenderne il significato confrontandolo a altri testi che aiuterebbero a penetrare l'immaginario dell'autrice. Così come si presenta può sconcertare la sua apparente mancanza di senso, di interna necessità. In realtà si tratta di un godibilissimo quanto perfido teatrino, dove i personaggi non hanno spessore ma si muovono con le movenze meccaniche di marionette assassine (o suicide). Carlotta, Livia, Mariapaola sono in apparenza donne-vittime di fronte al solito maschio carnefice (inconsapevole), Matteo, ma più verosimilmente sono vittime solo della propria pochezza, della superficialità con cui affrontano la vita. Matteo forse è spregevole, forse è il personaggio più genuino, l'unico che agisce con semplicità, per come è. In una città mai nominata tra fiume e collina, che possiamo immaginare sia Torino, tra situazioni topiche come il matrimonio e gli scambi di coppia, in una casa hantée piena di oggetti appartenuti a una morta (dove si spiega il bellissimo titolo), i personaggi, legati da intrecci che il lettore conosce ma loro ignorano in parte, compiono azioni assurde con grande soddisfazione per chi li legge. La scrittura tersa e nervosa, l'assoluta mancanza di momenti di noia, la capacità di mettere in filigrana, senza moralismi né voglia di dare lezioni, la vacuità dei perbenismi borghesi, assicurano un paio d'ore di piacere e divertimento che può anche far pensare.
Gli asciugamani in tinta è pubblicato dall'interessante casa editrice Neos, molto attiva e efficace nella cura dei suoi libri. Nata nel 1996, è particolarmente interessata a autori e tematiche piemontesi, nelle sue varie collane privilegia scritti femminili, problematiche sociali e memorie storiche senza trascurare la narrativa anche di genere.
Gli asciugamani in tinta è pubblicato dall'interessante casa editrice Neos, molto attiva e efficace nella cura dei suoi libri. Nata nel 1996, è particolarmente interessata a autori e tematiche piemontesi, nelle sue varie collane privilegia scritti femminili, problematiche sociali e memorie storiche senza trascurare la narrativa anche di genere.
Tratto dal blog Anaconda anoressica
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