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giovedì 3 febbraio 2011

romanzo di Frei Betto, "Quell'uomo chiamato Gesù"

Frei Betto

Quell’uomo chiamato Gesù
romanzo

“Però, Giovanna, voi donne siete molto ingenue. Questi predicatori non sono altro che dei furbi che si approfittano della pietà altrui. Perché non lavorano? Questo nazzareno non è falegname? Perché non apre una bottega?”



Esce per Emi la traduzione italiana del romanzo brasiliano Quell’uomo chiamato Gesù di Frei Betto, teologo, scrittore e politico brasiliano.

Nato a Belo Horizonte nel 1944, Frei Betto è considerato una delle personalità di primo piano della teologia della liberazione e della chiesa latino americana. E’ giornalista e autore di cinquantadue libri. Nel 1982 vinse il principale premio letterario brasiliano, il Jabuti, per Battesimo di sangue (pubblicato da Emi nel 1983 e riproposto dalla Sperling & Kupfer nel 2000).


Gesù nacque in Galilea poco più di duemila anni fa e da quel distretto marginale dell'Impero Romano cambiò la storia del mondo.
Con la forza di un romanzo e lo stile impressogli da un narratore sperimentato, Frei Betto fa riscoprire la figura di Gesù sotto luce nuova, tanto a chi non ha familiarità con i Vangeli come a chi li frequenta da sempre. Ricco in dettagli storici e pieno di messaggi validi oggi quanto lo furono nella Gerusalemme del tempo, il libro contestualizza la vita di Gesù e la rende attuale per la nostra epoca. Un uomo chiamato Gesù racconta, come un romanzo, la più importante storia umana e divina di tutti i tempi.


“Alla ripresa del viaggio verso la Galilea, Pietro non resiste: Maestro, sapevi che la samaritana non è sposata con l’uomo con cui vive? E che ha già avuto vari mariti? È emarginata dalle donne di Sicar, tanto che non se la sente di andare ad attingere acqua al mattino. Preferisce andare da sola, a mezzogiorno.
Gesù non rallenta l’andatura. Resta un attimo in silenzio e risponde senza distogliere lo sguardo dalle pernici che svolazzano lungo la strada: Ecco una donna verace e vorace, Simone. Se ha avuto tanti compagni è perché non ha mai sopportato la mediocrità. Le interessa solo il vero amore.
Vuol dire che approvi il suo comportamento? chiede allibito l’apostolo.
Dove il pregiudizio vede adulterio, Simone, io intravedo un’enorme fame di Dio. Dove il moralista indica una donna da lapidare, trovo uno spirito irrequieto, predisposto ad accogliere l’Amore. Non giudicare mai per sentito dire. Anzi, non giudicare affatto, per non essere giudicato. Con i criteri con cui giudicherai, sarai giudicato anche tu; con la misura con cui misurerai, sarai misurato. Perché guardi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello e non vedi la trave nel tuo? Come puoi dire a tuo fratello – «lasciami togliere la pagliuzza dal tuo occhio» – se hai una trave nel tuo? Non agire come gli ipocriti. Togli, prima, la trave del tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello. Vergognoso, Pietro tace. Gesù lo guarda, ma lui non alza la testa né distoglie lo sguardo dalla strada: È bene che tu sappia, Simone, che Susanna, adesso, è nostra compagna. "
(Un uomo chiamato Gesù, pag. 150-151, Frei Betto, EMI 2011).


Altri titoli di Frei Betto editi dalla Emi sono: Una scuola chiamata vita (1986; con Paulo Freire) e Il giorno di Angelo (1989).

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