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martedì 28 dicembre 2010

Ritorno a Nessun Dove, di Oya Baydar




Oya Baydar, Ritorno a Nessun Dove, Aquilegia Edizioni, Milano 2010.
Traduzione di Alessio Calabrò.
pp. 299, euro 18,00


Un uomo e una donna, militanti del Partito Operaio Turco, ardono di passione politica e amorosa. Le loro esistenze e il loro amore sono parte di un flusso inarrestabile che scorre nella Turchia insanguinata dai colpi di stato militari del 1971 e del 1980. Entrambi difendono le loro idee con orgoglio a dispetto delle persecuzioni, della clandestinità, del carcere, della tortura, dell’esilio. Poi un giorno crolla il Muro: “verità, speranze, stelle e bandiere fatte a pezzi”. I loro templi discariche, i loro libri carta straccia, i loro poeti mistificatori. La fine dell’esilio è il segno della disfatta e della sconfitta. Quella donna e quell’uomo trascinano le loro vite lungo la via del ritorno, superstiti di un esercito sopraffatto, irriso e vituperato. L’utopia per cui tanto avevano lottato si trasforma in un Nessun Dove, “in cui nulla di ciò a cui si torna è qualcosa, nessuno è qualcuno”. Ritorno a Nessun Dove è il racconto di una generazione sconfitta, è un’altra Storia: la caduta del Muro di Berlino non è una vittoria, ma una disfatta, i pezzi di Muro venduti a uno o due marchi sono metafora delle tristi macerie del crollo di grandi Ideali che evocano fantasmi di un tradimento consumato nelle violenze del regime comunista. Una storia narrata sul filo della memoria, ricostruzione di una pagina oscura della Turchia contemporanea scritta da una donna che è stata testimone e protagonista di quegli anni, consumando vita e amori nell’appassionata ricerca di un’utopia.

L'autrice
Oya Baydar è scrittrice, ricercatrice e donna d’azione. Membro del Partito Operaio Turco, durante il colpo di stato militare del 1971 è stata imprigionata ed espulsa dall’Università Hacettepe di Ankara, dove lavorava come assistente, perché socialista. Costretta a lasciare la Turchia in seguito al colpo di stato del 1980, è vissuta in esilio fino al 1992. Tornata in Turchia ha collaborato con il Ministero dei Beni Culturali, diretto la creazione dell’Enciclopedia del sindacalismo turco, pubblicato romanzi che hanno ottenuto prestigiosi premi letterari. Oya Baydar trascorre oggi il suo tempo tra İstanbul e l’Isola di Marmara.

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