25 novembre 2010:
Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne.
Percorso di lettura
Il 25 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999.
C’è chi ritiene che la violenza sia relegata a forme di cultura diverse e a paesi “terzi”, poveri e non civilizzati. Che sia un problema delle donne e che sarà risolto, prima o poi, dalle donne.
Per questo serve una giornata di sensibilizzazione, perché è dimostrato, ed è evidente nonostante gli stereotipi imposti, che la violenza contro le donne è un fenomeno endemico della società.
Si chiama “violenza di genere” e coinvolge tutti i paesi e tutti i continenti in modo trasversale.
I paesi industrializzati come quelli in via di sviluppo, e le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali, a tutti i ceti economici.
Sulla libertà “concessa” alle donne si gioca il progresso culturale, in ogni tempo e ad ogni latitudine. Costrette all’ignoranza per evitare una pericolosa presa di coscienza; schiavizzate nella tratta per scopi sessuali alla mercé di tutti i popoli, dal Nord al Sud del mondo; usate come merce di scambio nei viaggi della speranza; usate come armi da guerra nello stupro etnico.
Un dato banale ma che viene spesso ignorato: le donne sono la metà del genere umano.
La violenza contro le donne non è violenza contro un gruppo etnico, contro un paese, contro un diritto fondamentale, è un crimine contro umanità.
Percorso di lettura:
Sulla condizione femminile in Italia e nel mondo:
Intrattabili di Fabrizio Mastrofini (2010)
I racket presenti in Italia; i percorsi della tratta; le testimonianze delle vittime sfuggite agli sfruttatori; l'azione delle associazioni di volontariato, laiche e religiose.
Il Dio dell’Europa. Il cristianesimo e l’Islam in un continente che cambia di Philip Jenkins (2009)
In particolare il capitolo VIII. Nuove pratiche religiose in Europa per l’integrazione tra islam e cultura occidentale, come cambia la condizione della donna.
Mai più schiave. Stop alla tratta di ragazze nigeriane per lo sfruttamento sessuale di Silvia Morara e Anna Pozzi (2008)
Libro fotografico per la mostra itinerante organizzata dai missionari comboniana di Castel Volturno.
La vita a passo di donna di Borsi Mara - Giorgi Rosa A. - Sangma Bernadette (2008)
Per troppo tempo si è ritenuto che lo sviluppo fosse un processo non discriminatorio che avrebbe portato benefici a tutte le classi sociali, e che i suoi effetti fossero gli stessi per uomini e donne. I fatti dimostrano il contrario.
Sorelle nel dolore. Le mutilazioni femminili in Africa. di Raqiya Haji Dualehc Abballa (2005)
L’autrice vuole promuovere un’azione che ponga fine a un’usanza che offende la dignità delle donne, le umilia psicologicamente e fisicamente, aggrava la loro sottomissione al dominio maschile, sotto pretesti di carattere culturale, religioso, iniziatico, tradizionali.
Io … donna.. immigrata di Acava Mmaka Valentina (2004)
Un testo scritto a tre mani. Intense le voci delle protagoniste, impegnate a conservare la propria identità e i propri progetti di vita e a confrontarsi con una realtà sociale e culturale che spesso non le contempla.
Voci di donne in un hammam di Angela Lano (2002) - Italia
Sul ruolo della donna nel progresso dei popoli e nella risoluzione dei conflitti:
Saharawi donna di Chiostrini Rodolfo - Alemanno Stefano (2008)
Le donne saharawi svolgono un ruolo importante nella lotta per l’autodeterminazione del popolo saharawi e per il diritto di decidere il futuro della loro Nazione. La donna saharawi è tra le più “liberate” del mondo musulmano: è questa la caratteristiche di una società egualitaria che si è sviluppata negli ultimi tre decenni nei campi profughi.
Vedove in Africa di Daniela Maccari (2005)
Donne congolesi, sudanesi, keniote, etiopi, eritree, ugandesi condividono l'esperienza della vedovanza.
Nonostante l'ostracismo esercitato dalla società tradizionale nei loro confronti, la capacità di resistenza delle donne vedove non è venuta meno, anzi hanno cominciato a organizzarsi.
Essere donna in Asia. Dai diritti violati a una nuova cultura di pace di Lucilla di Rico, Francesca Quartieri (2004).
Nomi e associazioni di donne che lavorando attivamente per un futuro di giustizia e di pace.
Madre Teresa di Calcutta in India, Aung San Suu Kyi in Myanmar, Shirin Ebadi in Iran, insignite del Premio Nobel per la pace, non sono casi isolati ma testimoni delle tante battaglie per i diritti umani che le donne asiatiche stanno conducendo con tenacia e impegno costanti.
Donne e religioni. Il valore delle differenze di AA.VV. (2002)
Il femminile del religioso è messo in ombra, spesso quasi scompare. Quando anche c’è nei testi, viene occultato nella storia, ma oggi viene riscoperto grazie al paziente lavoro di recupero e di messa in valore delle donne delle religioni.
Guardando il mondo con occhi di donna. Dalla Dichiarazione dei diritti umani 1948 Alla IV Conferenza mondiale delle donne 1995 di Donnarumma Anna Maria (1998)
Il lungo percorso che ha visto le donne passare dal silenzio e dalla passiva accettazione dell'oppressione all'assunzione di forme di denuncia e di lotta, di progettualità e di organizzazione, di solidarietà Sud/Nord e Nord/Sud
Approfondimento:
Gesù d’Africa. Voci di cristologia africana contemporanea di Diane B. Stinton
Il risultato di una ricerca sulla teologia africana è particolarmente affascinante e inaspettato: è il generale riconoscimento, da parte delle culture tradizionali africane, di uno stile nettamente femminile dei gesti compiuti da Gesù: accogliere, nutrire, prendersi cura dei piccoli, curare i malati, lavare i piedi agli ospiti.
Le teologhe africane esprimono una fede entusiasta in un Gesù libero da influssi patriarcali e maschilisti, anzi, grande sostenitore della dignità della donna e incarnazione di Dio che è Padre e Madre.
0 commenti:
Posta un commento