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martedì 4 maggio 2010

Esce "Chi dà il nome agli uragani": per vivere a Parigi chiamandosi Linda Bastiglia ci vuole carattere

Per vivere a Parigi chiamandosi Linda Bastiglia ci vuole carattere. E il carattere, Linda - la protagonista del nuovo romanzo di Laura Campiglio - "Chi dà il nome agli uragani", Dario Flaccovio Editore, in libreria da questo mese - lo dimostrerà in vari modi nel corso della sua trasferta in Francia. Nella Ville Lumière, la protagonista - una giornalista di provincia - s'imbatterà nello strano caso del "pousseur del metrò", qualcuno che spinge sotto i treni la gente che aspetta in stazione.
"Chi dà il nome agli uragani" è una storia ironica, con la stessa divertente protagonista di "Invece Linda", il precedente romanzo della Campiglio: http://www.darioflaccovio.it/scheda/?codice=DF7275
I temi che il libro affronta con tono leggero ma acuto sono la politica, la lotta universitaria, il potere della stampa e le indagini su alcuni delitti. E, immancabili, le tormentate relazioni di Linda con gli uomini.

Si allega la copertina.


Autrice: Laura Campiglio
Titolo: Chi dà il nome agli uragani
Collana: Gialloteca
Pagine: 202
Prezzo: 13,00 euro
Isbn: 978-88-7758-921-7

Biografia autrice: Laura Campiglio, 29 anni, giornalista, vive tra Legnano e Parigi. Con Dario Flaccovio ha pubblicato nel 2007 il giallo ironico "Invece Linda" (con prefazione di Andrea G. Pinketts), che si è aggiudicato un riconoscimento per aver ottenuto il secondo posto al premio "Nati due volte".
Contenuto di “Chi dà il nome agli uragani”: Nel metrò di Parigi ci sono 16 linee, 384 fermate, 214 chilometri di binari. E c’è un assassino che spinge la gente accalcata in attesa sotto i treni in arrivo. Per Linda Bastiglia, cronista locale del glorioso quotidiano La Fazione, il cognome avuto in sorte non sarà l'unico problema di una trasferta parigina che non assomiglia affatto a un viaggio di piacere. Perché anche la Ville Lumière è piena di ombre.

Frasi estratte dal romanzo:
“Il pousseur del metrò faceva ancora più paura perché era destabilizzante: colpiva a caso, e in un momento in cui i parigini erano troppo indaffarati a pensare al lavoro da sbrigare, al capo da rabbonire o alla collega da scopare per ricordarsi di essere vivi, dunque mortali. Colpiva quando la gente non aveva tempo di morire”.

“Se solo potessimo prevederlo, quell’imperscrutabile capriccio del fato che trasforma un saluto in un addio, un bacio qualunque in un ultimo bacio, un alla prossima in un mai più, ci comporteremmo di conseguenza”.

“Un’ultima volta a tradimento è la beffa che si aggiunge al danno del distacco. E io, modestia a parte, di siffatte beffe ne avevo collezionate non poche”.

1 commenti:

NIXON ha detto...

Fulminante! Una scrittura fluida che allieta e stordisce il cuore, il cervello, lo stomaco. Libro stupendo consigliato soprattutto a chi ama Parigi che nel libro non è un semplice luogo ove accadono gli eventi, ma diventa parte integrante della storia!Piccolo consiglio pratico: ho comprato il libro (peraltro con copertina stupenda) su IBS perché in libreria non c’era ancora!