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lunedì 26 aprile 2010

In libreria: Etos del sacrificio, passione per il mondo e filosofia d’occasione

La Graphe.it Edizioni pubblica oggi  il saggio del dottor Giuseppe Moscati dal titolo Etos del sacrificio, passione per il mondo e filosofia d’occasione. La critica della violenza in Karl Jaspers, Hannah Arendt e Günther Anders.

Dice l'autore:

“Quella che si tenta in queste pagine è, in buona sostanza, una lettura critica del concetto e del fenomeno della violenza alla luce di alcune tra le più significative e penetranti riflessioni di tre filosofi contemporanei. Si è scelto di ricercare una chiave interpretativa del problema violenza tra le analisi che ne hanno prodotto Karl Jaspers, Hannah Arendt e Günther Anders affinché l’oggetto in questione potesse essere messo sotto la lente di ingrandimento di un vero e proprio pensiero di denuncia. Gli sforzi dei tre autori, quindi, possono intendersi in qualche modo convergenti rispetto a un centro fondamentale rappresentato dall’urgenza di opporre una resistenza – argomentata filosoficamente e allo stesso tempo non slegata dalla realtà effettuale del mondo di oggi – all’eventualità della violenza assoluta. Tale resistenza prende le mosse dalla piena consapevolezza della realtà violenta che ha caratterizzato il XX secolo e insieme dalla volontà di scongiurare un nuovo ricorso alla soluzione estrema della bomba atomica o il ripetersi dell’ennesimo, tragico genocidio: in breve essa si nutre di una coscienza-baluardo contro una nuova Hiroshima o una nuova Auschwitz”.

Gli fa quasi eco Mario Martini, dell'Università degli Studi di Perugia, che nella prefazione asserisce:

L’oggetto su cui richiama l’attenzione questo libro è insieme di interesse storico e filosofico: il Novecento, per capire quanto dell’enorme tasso di violenza che in esso gli uomini hanno causato e patito ha la possibilità di riversarsi nel nuovo secolo e toccare tutti noi, o non invece indurci, attraverso l’istanza della coscienza, ad apprestare gli strumenti per limitarla, o almeno per fronteggiarla. A questo proposito l’interrogativo è se la riflessione filosofica svolga un ruolo in questo senso, o non ne svolga nessuno, o peggio ancora assuma anch’essa una funzione illusoria. Il pensiero filosofico che l’autore del libro ha scelto di prendere in esame è quello di tre autori decisivi del secolo scorso: Karl Jaspers, Hannah Arendt e Günther Anders. Il loro pensiero risulta fondamentale per la questione che ci siamo posti per almeno due motivi. Il primo è che, se non tutti a pieno titolo, essi sono riconducibili alla filosofia dell’esistenza. Karl Jaspers ne è il più illustre esponente, e per caratterizzare la posizione della sua allieva Arendt è stata usata l’espressione di “esistenzialismo libertario”. Per Anders vale ciò che dall’autore viene dedotto a proposito dell’obbedienza cieca al dovere assoluto: «Ancora una volta la totalità, con la sua pienezza e la sua violenza, vale a dire con la sua sostanziale vocazione all’univoco, soffoca e si sostituisce alla realtà, che di per sé è invece diversificata, cangiante, sempre in movimento proprio in quanto ospita l’alterità».

Il libro è pubblicato nella collana Techne, fiore all'occhiello della casa editrice.

Giuseppe Moscati
Etos del sacrificio, passione per il mondo e filosofia d’occasione.
La critica della violenza in Karl Jaspers, Hannah Arendt e Günther Anders
prefazione di Mario Martini
pp. 96, euro 15,00
ISBN 978-88-89840-58-0

Scheda del libro su aNobii

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