Libri news

venerdì 30 luglio 2010

Miglior blog letterario

Si avvicina la Blogfest edizione 2010 e gli MBA, Macchianera Blog Awards, che decreteranno i blog più apprezzati dalla rete da parte degli utenti.

Per candidare un blog è sufficiente completare il form che trovate cliccando qui. Tra le tante categorie presenti trovate anche miglior blog collettivo (perché non candidare il blog Fidare?) e miglior blog letterario per cui vi consigliamo Appunti di scrittura creativa.

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"Vincoli d'onore. Storie e uomini di mafia tra New York e Palermo" di Giuseppe Incandela


In libreria

Giuseppe Incandela

“Vincoli d’onore. Storie e uomini di mafia tra New York e Palermo”

ed. La Zisa, pp. 180, euro 12

www.lazisa.it

Molte tragiche vicende criminali che nell’ultimo sessantennio hanno occupato le prime pagine dei notiziari non solo nazionali, trovano la loro origine nel rinnovato patto tra la mafia siciliana e quella americana siglato nei primi anni del secondo dopoguerra. Soprattutto il traffico degli stupefacenti, per gli ingenti profitti che esso procura, ha messo in crisi vecchi e consolidati assetti delinquenziali, provocando di conseguenza una lunga catena di omicidi, sia all’interno delle famiglie mafiose, che nei confronti delle componenti istituzionali più determinate nella lotta al crimine organizzato. Di volta in volta, l’alleanza tra le due mafie, nonostante le differenze strutturali che le contraddistinguono, è servita anche di valido supporto nelle fasi critiche che entrambe hanno attraversato. In ultimo, gli USA sono diventati terra di esilio dei boss fuggiti dalla Sicilia all’indomani della guerra scatenata tra i clan negli anni ‘80. Il paventato ritorno degli “scappati” nell’isola sta però determinando un nuovo scontro tra favorevoli e contrari, i cui sviluppi ulteriori al momento attuale non è facile prevedere.

Giuseppe Incandela vanta al suo attivo una lunga esperienza giornalistica iniziata quarant’anni fa sulle colonne del quotidiano palermitano L’Ora, e proseguita con la collaborazione alla sede palermitana dell’Agenzia Radiocor, diretta da Mauro De Mauro, a TVR Sicilia e al VideoGiornale. Attualmente conduce due rubriche sui canali del Centro Televisivo Palermitano. Tra le sue numerose pubblicazioni, si ricordano: Piero Gobetti e la Rivoluzione liberale (1961); I cattolici nella politica italiana dal 1919 al 1924 (1963); La politica delle chiacchiere (1966); Dalle strade alla storia (1966); Sospetti e veleni (1989); Gli anni che sconvolsero Palermo (2004); Il lungo fiume di sangue (2006); Anni Ottanta. Attacco della mafia allo Stato (2007); Morte di un Presidente. Inchiesta sul delitto Mattarella (2009).

Il Maestro del Sonno Eterno, di Dario Piombino-Mascali


Dario Piombino-Mascali,
IL MAESTRO DEL SONNO ETERNO

Edizioni La Zisa

pp. 128, euro 12,00
ISBN 978-88-95709-52-9


Un successo di lettori e critica, una permanenza costante nella classifica delle librerie. Ma soprattutto il disvelamento di un vero e proprio caso conosciuto in tutto il mondo, quello che lega Rosalia Lombardo, la Bella Addormentata delle Catacombe di Palermo, al suo finora misterioso imbalsamatore, Alfredo Salafia.

Questo il segreto del successo de Il Maestro del Sonno Eterno, scritto dal ricercatore dell'Eurac Dario Piombino-Mascali e pubblicato dalla casa editrice La Zisa di Palermo che adesso manda in libreia la seconda edizione del volume.

Quali segreti custodisce Rosalia Lombardo, la ‘Bella Addormentata’ delle Catacombe di Palermo, ritenuta a ragione la più bella mummia del mondo? Quali alchimie hanno permesso la perfetta conservazione di una bambina di due anni, a quasi un secolo dalla sua morte? Chi ne è stato l’artefice? Tali interrogativi, rimasti per lunghissimo tempo irrisolti, trovano ora finalmente risposta in questo saggio dell’antropologo Dario Piombino-Mascali. Una ricostruzione appassionante della vicenda che lega la piccola Rosalia Lombardo ad Alfredo Salafia, imbalsamatore palermitano dai contorni finora velati dalla leggenda. Un viaggio avvincente, che l’autore compie prendendo per mano il lettore e conducendolo nel cuore di una storia mai rivelata prima, se non attraverso frammenti e contraddizioni.

Dario Piombino-Mascali, nato a Messina nel 1977, è ricercatore presso l’Accademia Europea (EURAC) di Bolzano, dove coordina il Progetto “Mummie Siciliane”. Borsista della National Geographic Society, è stato recentemente insignito del titolo di membro onorario dall’American Society of Embalmers. Collabora attivamente con il Museo Archeologico dell’Alto Adige, i Musei Vaticani ed i Musei Reiss-Enghelhorn per lo studio scientifico di mummie umane.

giovedì 29 luglio 2010

Una fiaccola per non dimenticare e Filò


Il Comune di Castelcucco in collaborazione con Aurelia Edizioni

Presentano nell’ambito di “Una fiaccola per non dimenticare”

Letture di brani tratte dal romanzo di Manuela Marzola

Filò. Nella una vita fuori moda

I comuni della Pedemontana del Grappa e dell'area del Piave ospitano “Una fiaccola per non dimenticare”: fiaccolata itinerante da Cima Grappa in ricordo dei Caduti della Grande Guerra. Nell’occasione l’autrice ripercorrerà una storia in cui devozione alla famiglia e attaccamento alle tradizioni del territorio costituiscono dei valori fondamentali.

Uno spaccato di vita della marca trevigiana negli anni tragici della Guerra.

“Nella ‘confessa’ a Manuela la sua lotta esistenziale tra il 1915 e il 1950 nelle zone del Montello. Poi la storia rallenta il ritmo, e dà spazio ai ricordi, alle emozioni. Non c’è spazio per i rimpianti, che non ci sono proprio. C’è tanta voglia di lasciare al ritmo delle pulsazioni del suo grande cuore generoso, un qualcosa si sé…”

(dalla prefazione di Sergio Zanellato, giornalista de “Il Gazzettino”)

Venerdì 30 luglio 2010

Con inizio alle ore 20.45

Piazza Municipio

Castelcucco (TV)

Interventi

Novella Franciosi,

Assessore alla Cultura del Comune di Castelcucco

Manuela Marzola,

Autrice

L’incontro è aperto al pubblico

Seguirà un brindisi



Organizzazione e info:

Comune di Castelcucco

Tel 0423 962069


Aurelia Edizioni

Tel 0423 564702 – 951795

info@edizioniaurelia.it

mercoledì 28 luglio 2010

"Le cospirazioni parallele" di Pompeo Colajanni


In libreria Pompeo Colajanni, "Le cospirazioni parallele", ed. La Zisa, pp.176 - euro 9,90 (ISBN 978-88-95709-27-7)

La guerra di liberazione contro la dittatura fascista e l’occupazione nazista, combattuta in Italia tra il 1943 e il 1945, è stata una delle pagine più gloriose della più recente storia nazionale, il cui merito principale è stato quello di aver dato vita alla Repubblica democratica, che trova il suo atto fondativo nella Carta costituzionale approvata nel 1948. A questa guerra parteciparono intellettuali, militari, giovani, donne, operai, contadini, sacerdoti, dirigenti e militanti di partito, tutti animati dal desiderio di ridare onore e libertà ad una nazione che aveva subito l’onta di un regime tirannico ed una bruciante sconfitta militare. Le vicende narrate in questo libro hanno come punto di partenza la Sicilia, segnatamente la provincia di Caltanissetta, e attraverso quasi tutta l’Italia, giungono in Piemonte, dove Colajanni, smessa la divisa, ma non l’animo, di tenente di cavalleria, indossa i panni del partigiano, guidando, con lo pseudonimo di “Nicola Barbato”, i suoi uomini alla liberazione di Torino.

POMPEO COLAJANNI (Caltanissetta 1906-Palermo 1987), comandante partigiano nella guerra di liberazione nazionale in Piemonte, parlamentare comunista per diverse legislature alla Assemblea regionale siciliana prima e al Parlamento nazionale dopo, è stato per molti anni stimato dirigente nazionale dell’ANPI.

Le Edizioni La Zisa aderiscono ad "Addiopizzo" e a "Libera" di don Ciotti e tutti i volumi pubblicati sono certificati "pizzo free".

Terra di Frontiera. Una stagione politica in Sicilia 1944-1960" di Girolamo Li Causi


Girolamo Li Causi, “Terra di Frontiera. Una stagione politica in Sicilia 1944-1960”. A cura di Davide Romano. Presentazione di Italo Tripi. Prefazione di Oliviero Diliberto, ed. La Zisa, pagg. 224, euro 9,90 (ISBN 978-88-95709-28-4)

Questa opera inedita di Girolamo Li Causi, terminata nel 1974, e non più rivista dall’Autore, è una lunga riflessione critica, ed autocritica, sull’attività svolta dal PCI e dalle classi dirigenti siciliane, negli anni della ricostruzione post-bellica, dai mesi immediatamente successivi allo sbarco delle truppe anglo-americane sino alla formazione dei governi Milazzo. Un arco di tempo lungo un quindicennio, durante il quale Li Causi assolse anche l’incarico di segretario regionale del partito. Da questo suo osservatorio privilegiato emerge il ritratto vivo e spesso pungente di uomini e vicende che hanno segnato la storia passata e presente dell’Isola.

GIROLAMO LI CAUSI (Termini Imerese 1906 - Roma 1977) è stato uno dei massimi dirigenti nazionali del Partito comunista italiano, al quale aderì giovanissimo poco dopo la sua fondazione. Parlamentare per diverse legislature, è stato per alcuni anni vice presidente della Commissione nazionale antimafia. Collaboratore e direttore di numerosi periodici, ha pubblicato: Il lungo cammino. Autobiografia 1906-1944, Roma, Editori Riuniti, 1974.

DAVIDE ROMANO (Palermo), giornalista. Ha scritto e scrive per numerose testate, tra le quali: Il Giornale di Sicilia, Il Mediterraneo, La Repubblica, Centonove, Antimafia2000, L’Ora, La Rinascita della Sinistra, Jesus, Avvenimenti, L’Inchiesta Sicilia, Narcomafie e Riforma. È stato anche fondatore e direttore responsabile del bimestrale di economia, politica e culturaNuovo Mezzogiorno e del mensile della Funzione Pubblica Cgil Sicilia Forum 98. Con questa casa editrice ha pubblicato:L’amore maldestro (2001), La linea d’orizzonte tra carne e Cielo (2003), La buriana e altri racconti (2003), Nella città opulenta. Microstorie di vita quotidiana (2003, 2004), L’anima in tasca (2004), Piccola guida ai monasteri e ai conventi di Sicilia (2005), Il santo mendicante. Vita di Giuseppe Benedetto Labre (2005), Dicono di noi. Il Belpaese nella stampa estera(2005) e La pagliuzza e la trave. Indagine sul cattolicesimo contemporaneo (2007).

Presentazione

di Italo Tripi

Il merito di ridare oggi voce ad un uomo politico come Girolamo Li Causi non risiede soltanto nella ricognizione storica di un periodo straordinariamente importante come il quindicennio 1944-1960, ma serve anche a mettere in luce il profilo e la consistenza di un politico lungimirante e tenace nel sostenere le ragioni di una scelta.

Il sempre più diffuso bisogno di “ritorno alla Storia” è indicativo delle difficoltà che stiamo attraversando e serve a recuperare il senso di un percorso, di un cammino, di una storia appunto che ci riguarda, ci appartiene.

La selezione degli scritti ad opera del curatore del libro che presentiamo mostra per intero la sua efficacia perché riesce a dare il senso di una stagione politica così ricca di avvenimenti che hanno visto la Sicilia al centro della storia nazionale come nel caso dello straordinario movimento contadino, della nascita del “partito nuovo” e la scelta autonomistica, della lotta alla mafia e dei riverberi a Portella della Ginestra dello scacchiere internazionale caratterizzato dalla cosiddetta “guerra fredda”.

La figura di Girolamo Li Causi emerge in tutta la sua brillantezza e, come nel caso dell’attentato del 16 settembre 1944 a Villalba, mette in mostra non solo l’acume politico ma anche la caratteristica umana di chi con coraggio e coerenza parla al cuore delle persone e fa muro alla furia criminale e assassina della mafia.

Muro che, fra l’altro, ha visto in decine di sindacalisti della Cgil i mattoni di una costruzione che della liberazione dal giogo politico mafioso ne ha fatto il presupposto dell’azione politica.

La lettura dei testi in appendice conferma in pieno le qualità dell’uomo Girolamo Li Causi e riassume le tappe più significative del decennio in questione.

Non posso tacere, in conclusione, che la Sicilia di oggi – afflitta da un grave declino delle sue classi dirigenti e segnatamente di quella politica e da una ostinata separatezza dal resto d’Italia – ha bisogno di ritrovare il bandolo della sua storia per capire come e dove orientare il cammino futuro, per dare fiducia e vigore alle nuove generazioni e impulso ad una stagione di profondi e ineluttabili cambiamenti.

Italo Tripi

Prefazione

di Oliviero Diliberto

Gli anni raccontati da Girolamo Li Causi in questo straordinario libro sono quelli decisivi della Repubblica italiana, quelli che l’hanno indelebilmente segnata, ne hanno condizionato il futuro sviluppo: anni che pesano ancor oggi. Dal 1944 al 1960, accade infatti praticamente tutto. La fine della guerra e la vittoria sul nazi-fascismo; la formazione dei primi governi democratici di unità nazionale e la successiva esclusione delle sinistre da essi; l’Assemblea Costituente e la nascita della Costituzione; l’attentato a Togliatti; la sconfitta delle sinistre nel ’48 e il centrismo; l’avanzata del Pci e delle sinistre a prezzo di lotte, politiche e sociali, grandi e terribili; le conseguenti repressioni di Scelba; la legge-truffa, e poi ancora la crisi del centrismo, le prime avvisaglie del nascente centro-sinistra, e infine la formazione dei governi Milazzo alla Assemblea regionale siciliana, resa possibile da una spaccatura all’interno della Democrazia cristiana, e la conseguente estromissione temporanea di questo partito dalle leve del potere.

In questi primi anni si coglie soprattutto la fine di una stagione di speranze aperta dalla Resistenza, la constatazione che la classe dirigente sceglie allora di non rompere decisamente con il passato, di non voltare pagina – anche e soprattutto per via del contesto internazionale, il mondo diviso in due blocchi, la guerra fredda degli anni più cupi –, in un continuiamo deteriore tra passato e presente, tra apparati dello Stato gravemente collusi con il regime fascista e riciclati, a vario titolo, in quelli della nuova Repubblica. I nemici di ieri diventano “utili” in quel momento per contrastare i nuovi nemici, i comunisti: e certo non solo in Italia. Le conseguenze di quelle scelte sciagurate, in Sicilia come nel resto del Paese, le paghiamo ancor oggi.

Li Causi racconta tutto ciò da un’ottica particolare, ma decisiva: la Sicilia del dopoguerra. L’autore narra, da protagonista, la battaglia contro la mafia, la connessione tra Stato, malavita organizzata, economia forte, le incursioni dei servizi americani. Oggi, tutto ciò ci appare più evidente. Sono emersi documenti, testimonianze, i fatti si delineano nella loro gravità e complessità: ma in Li Causi – attore protagonista tra i più importanti del periodo, a livello siciliano e nazionale – l’analisi è sin da quegli anni di una lucidità che oggi appare straordinariamente lungimirante. Aveva già chiaro tutto. E lo diceva.

L’autore – è quasi superfluo dirlo, ma forse non è inutile sottolinearlo in questi tempi di perdita colpevole di memoria – è stato personaggio leggendario. Incarcerato nel 1928 dopo la condanna a 20 anni di reclusione comminata dal tribunale speciale del fascismo, liberato nel ’43, è subito tra i capi della Resistenza nel Nord Italia, poi dirige il partito e le lotte per l’occupazione delle terre (e non solo) in Sicilia, è autorevole parlamentare e membro della direzione nazionale del Pci.

Popolarissimo e amatissimo tra le masse, Li Causi è l’alfiere della lotta contro la mafia, quando in certi ambienti politici (e giornalistici) essa non si poteva neppure nominare, negandosi addirittura la sua esistenza. Li Causi accusava apertamente di connivenza con la mafia i vertici dei partiti di governo in Sicilia, ad iniziare ovviamente dalla Dc, parlava delle collusioni con Cosa Nostra: lo faceva quando pochissimi, isolatamente, osavano farlo. Le prove giudiziarie sono venute a galla solo nei processi più recenti. Ma quelle politiche erano già allora di fronte agli occhi di chi voleva vederle. Li Causi univa dunque la capacità, straordinaria, di conoscenza e di analisi, ad un eccezionale coraggio.

Emerge a tutto tondo la figura di Li Causi comunista. Ma anche di Li Causi siciliano. Di quella Sicilia che ha dato straordinarie figure di dirigenti, nel corso dei decenni, al Pci nazionale, ma che ha visto protagonisti anche migliaia di donne e uomini meno noti o sconosciuti, militanti e dirigenti locali, politici e sindacalisti, che hanno dedicato al riscatto della propria Isola tutta la loro vita, non di rado mettendola concretamente a repentaglio e talvolta perdendola, proprio in nome e per via delle battaglie antimafia. Un nome per tutti: Pio La Torre.

Guttuso – altro siciliano illustre – amava ripetere, con la civetteria dei siciliani colti e cosmopoliti, che anche quando dipingeva una mela, c’era dentro la Sicilia. Se la portava dietro ovunque fosse e qualunque cosa facesse. Saudade isolana, ma anche coscienza della propria identità forte, delle radici che non si recidono, di valori che urlano dentro di sé. Ed è proprio in Sicilia che Li Causi matura alcune delle sue convinzioni più profonde, ad iniziare dall’adesione senza tentennamenti, e da subito, alla svolta togliattiana del ’44, la nascita del partito nuovo, capace di unire sempre la protesta alla proposta, l’identità e le alleanze. Li Causi è sempre attento all’unità delle masse, mai velleitario, nemico giurato del massimalismo. Egli crede e si batte per un partito che aderisse pienamente ai valori e ai principi della nuova Costituzione, scegliendo di tenere uniti democrazia e socialismo.

Li Causi fu dirigente comunista di prima grandezza. Pieno di umanità e partecipazione personale ai drammi del sottosviluppo, della povertà, dell’emarginazione sociale. In lui, nelle sue pagine, si avverte come prioritaria gli appaia la lotta contro le ingiustizie, i soprusi, le prepotenze dei potenti contro gli umili: Manzoni avrebbe detto le soperchierie. Passione politica, dunque, unita sempre alla tensione morale. Ma dal libro si chiarisce anche che nei comunisti siciliani la battaglia per la legalità e quella per il riscatto sociale non siano mai astrattamente scisse, anzi esse appaiono indissolubili tra loro: pena la sconfitta su entrambi i terreni.

Un esempio, dunque, ancora oggi vivissimo. Queste riflessioni politiche inedite, che commentano e si incrociano con alcuni passi significativi della sua vicenda autobiografica postbellica, sono quindi utili, feconde, istruttive. Ne dobbiamo essere grati ai brillanti curatori, che allegano anche pagine particolarmente struggenti, come le lettere di Li Causi dal carcere e le testimonianze dei compagni e dei dirigenti del Pci, seguite alla sua scomparsa.

Concludendo la lettura, mi viene spontaneo pensare (ripensare, ancora una volta) allo scioglimento di quel partito – il Pci – al quale Li Causi e intere generazioni di comunisti in Italia hanno dedicato l’intera propria vita. Anche questo straordinario libro, infatti, testimonia la grandezza e i meriti storici di quella comunità di donne e uomini che lo costituivano. Vi ho riflettuto con amarezza.

Ma è motivo di ottimismo e di speranza pensare anche che questo libro possa esser letto, e meditato, da una generazione ancor più giovane: quella che viene dopo la mia e non ha conosciuto il Pci, per un ovvio fatto anagrafico. A questi giovani, che oggi hanno vent’anni, e nascevano quando crollava il Muro di Berlino, questo libro insegna che ciò che è stato fatto era giusto farlo e che i comunisti italiani sono stati i protagonisti della lotta per la democrazia, la legalità, l’emancipazione del popolo: in definitiva, per un’Italia migliore.

In definitiva, questo libro ci insegna, ancora una volta, quanto sia straordinariamente vitale il vecchio principio che i filosofi ci ripetono da un migliaio di anni. Noi, oggi, riusciamo a vedere più lontano di chi ci ha preceduto non perché siamo più bravi, ma semplicemente perché siamo nani issati sulle spalle di giganti.

Oliviero Diliberto

"Montelepre, il dopoguerra e i misteri di Giuliano" di Salvatore Badalamenti


In libreria: Salvatore Badalamenti, “Montelepre, il dopoguerra e i misteri di Giuliano”, Edizioni la Zisa, pp.160, euro 13,00 (ISBN 978-88-95709-34-5)

Dal 1943 al 1950, anno della sua morte, Salvatore Giuliano è stato un protagonista di assoluto rilievo del banditismo siciliano. Tra le decine di delitti che gli sono stati attribuiti, spicca la strage di Portella della Ginestra del I maggio 1947, di cui ancora oggi non si conoscono i mandanti e i favoreggiatori. Ma, vittima inconsapevole della sua trista fama, è anche Montelepre, il piccolo e povero comune in provincia di Palermo che gli ha dato i natali. A questo paese, che ancora oggi non è riuscito a scrollarsi pienamente la sgradevole fama che lo circonda, è soprattutto dedicato il lavoro di Salvatore Badalamenti.

Salvatore Badalamenti è nato e cresciuto a Montelepre. Attualmente vive a Palermo e lavora nella segreteria di una scuola statale. Dal 1980 al 1985 è stato Consigliere comunale, per il Pci, del comune di Montelepre.

UCCISIONE BANDITO GIULIANO: PROCURA PALERMO APRE FASCICOLO

(ANSA) - PALERMO, 27 LUG - La Procura di Palermo ha aperto un fascicolo di 'atti relativi' sulla morte del bandito Salvatore Giuliano, ucciso in circostanze mai chiarite a Castelvetrano (Trapani) il 5 luglio del 1950. A dare l'input ai magistrati e' stato un esposto presentato dallo storico Giuseppe Casarrubea, che gia' in passato si e' piu' volte occupato del caso Giuliano.

I pm, coordinati dall'aggiunto Antonio Ingroia, hanno sentito come testimoni lo stesso Casarrubea, il ricercatore argentino Mario Jose' Cereghino, il giornalista dell'Ansa Paolo Cucchiarelli e il dottor Alberto Bellocco, il medico-legale che ha comparato le foto del cadavere del bandito. Sulla vicenda non e' stata ancora aperta alcuna indagine.

Non e' la prima volta che Giuseppe Casarrubea, figlio di una vittima della banda Giuliano, sollecita la riapertura delle indagini su queste torbide vicende. Nel dicembre del 2004 lo storico aveva consegnato un dossier di 67 pagine alla Procura di Palermo sulla strage di Portella della Ginestra del primo maggio 1947. Secondo Casarrubea, centinaia di documenti desecretati e rintracciati dallo studioso negli archivi americani e italiani provano che il contesto politico e sociale siciliano, a partire dal 1944, sarebbe stato dominato da un patto scellerato tra neofascismo, servizi segreti, mafia e bande paramilitari. Nel dossier sono contenuti anche nomi e cognomi di militari ed ufficiali della Decima Mas di Junio Valerio Borghese. (ANSA).

martedì 27 luglio 2010

Sulle tracce degli scrittori a Cortina


Continua il percorso Sulle tracce degli scrittori_Cortina ospita gli autori De Nardi e Nichele


Aurelia Edizioni in collaborazione con Cortina Terzo Millennio sono lieti di invitarLa alla presentazione del libro “Sulle tracce degli scrittori. Padova e la sua provincia” di Federico De Nardi e Maria Ester Nichele

è un viaggio nei tempi e nei luoghi degli scrittori, quello che viene proposto nel secondo volume della guida dedicata a Padova e alla sua provincia. In questo tour turistico letterario vengono ricordati gli scrittori del passato che hanno vissuto, sono nati o giunti esuli nel territorio padovano… Sulle tracce di Chatwin, Foscolo, Galilei, Goethe, Veronese, Proust e altri insospettabili!

Sabato 31 luglio 2010

Con inizio alle ore 17.30

Sede dell’evento “Splendid Hotel Venezia”

Corso Italia, 209_ Cortina d’Ampezzo (BL)

Interventi

Francesco Crosato

lettore e poeta

Federico De Nardi

giornalista e scrittore

Maria Ester Nichele

Fotografa

Introduce

Rosanna Raffaelli Ghedina

giornalista

L’incontro è aperto al pubblico

Ufficio Stampa
Aurelia Edizioni


sede operativa: presso Fondazione La Fornace


via Strada Muson 2/c
31011 _ Asolo (Tv)


TEL +39 0423 564702 +39 0423 951795


FAX +39 0423 951796

http://www.edizioniaurelia.it

info@edizioniaurelia.it

Cortina Terzo Millennio

Rosanna Raffaelli Ghedina, Tel 0436 5527

Il salotto di Mr. Salina (romanzo) di Antonio Ruffino


In libreria: Antonio Ruffino, Il salotto di Mr. Salina (romanzo), Edizioni La Zisa, pp. 80, euro 8

Su una nave in viaggio verso l’America, nei disperati anni dell’emigrazione italiana, c’è anche Tommaso, giovane siciliano incoraggiato dal padre a cercar fortuna negli Stati Uniti.

Il tentativo di emergere ad ogni costo, di arricchirsi dopo una vita di stenti, pur con tutte le difficoltà d’integrazione in una terra straniera, s’intreccia con la necessità che è in ogni luogo la stessa: quella di innamorarsi. Prevale però, nella vita degli emigrati siciliani, il bisogno di mantenere la propria identità, per questo motivo non si può fare a meno di avere in casa un salotto.

Ex funzionario dell’Alitalia, Antonio Ruffino, nato a Cinisi in provincia di Palermo, oggi è in pensione. Dipinge da trent’anni e ultimamente ha scritto anche quattro libri (Quasi quasi torno a Cinisi; Era solo ieri; Il salotto di Mr. Salina e Tutti Quelli che dal Barbiere…).

Le Edizioni La Zisa aderiscono ad "Addiopizzo" e a "Libera" di don Ciotti e tutti i volumi pubblicati sono certificati "pizzo free".

Profumo di casa. Storia d'amore e di ricette (siciliane) di Alba Coglitore


Arriva in libreria: Alba Coglitore, Profumo di casa. Storia d’amore e di ricette (siciliane), Edizioni la Zisa, pp. 112, euro 8

Stanca di stare in attesa di un uomo che non le da che briciole, dopo tanto tempo Laura decide di tornare a casa per le feste di Natale. Un viaggio emozionante, alla ricerca delle radici più profonde, di quegli indissolubili legami familiari che, in Sicilia più che altrove, sono inequivocabilmente legati alla condivisione del cibo. Un percorso attraverso luoghi e fogli di ricette che, come una storia ininterrotta, si tramandano di madre in figlia. Profumo di casa è un romanzo e insieme un libro di ricette, attraverso il quale Alba Coglitore ripercorre le tappe di un rapporto unico, quello che lega il cibo e i rapporti autentici.

Nata a Palermo, Alba Coglitore è un’insegnante in pensione. Di se stessa dice: «Mi sembra d’essere nata e cresciuta a scuola. Prima tra i banchi. Poi di fronte. Dovrei odiare i libri, invece il loro profumo m’inebria». Oggi si dedica alle sue passioni: fare la turista nella propria città, leggere e scrivere racconti. Senza dimenticare, naturalmente, quella di sfogliare un libro di ricette e di prepararne qualcuna.

Le Edizioni La Zisa aderiscono ad "Addiopizzo" e a "Libera" di don Ciotti e tutti i volumi pubblicati sono certificati "pizzo free".

LA VERITA' SUL 2012 di Walter Ferreri


In libreria: Walter Ferreri, LA VERITA' SUL 2012, Edizioni La Zisa, pp. 112, euro 8,90

ISBN: 978-88-95709-55-0

Dalla lettura di questo libro ognuno di noi potrà rendersi perfettamente conto «come il 2012 sia un anno come gli altri e che la sua elezione a “anno del giudizio” non sia nient’altro che un’invenzione di alcuni autori, scaturita da una loro interpretazione acritica del calendario Maya, al quale si è voluto attribuire un significato che non trova riscontro tra gli studiosi di questo popolo. Il motivo che li ha indotti a fare queste previsioni è essenzialmente di tipo economico […]: un libro che tratta di future catastrofe di eventi spettacolari o eccezionali ha molto facilmente più successo di uno […] che si limiti a raccontare la realtà dei fatti».

«La storia è permeata da “profeti” e “veggenti” che hanno previsto innumerevoli volte la fine del mondo. Spesso questi comportamenti sono stati dettati da una interpretazione letterale di scritti antichi, ai quali si attribuiscono grande autorità o addirittura infallibilità. Anche nel caso dei Maya, […] la tendenza è stata quella di sopravvalutare molto le loro possibilità di previsione, […] I Maya avevano una notevole conoscenza del cielo, ma […] La loro scienza non gli permetteva di fare previsioni precise su molti avvenimenti astronomici futuri». (dalleConclusioni dell’Autore).

Walter Ferreri, astronomo, svolge la sua attività professionale presso l’Osservatorio Astronomico di Torino. È autore di una ventina di libri e fondatore, nel 1977, della rivista di astronomia ”Orione”, della cui versione attuale – “Nuovo Orione” – ricopre la carica di direttore scientifico. Per le sue scoperte e ricerche nel campo degli asteroidi l’Unione Astronomica Internazionale ha conferito il nome “Ferreri” all’asteroide 3308 EP.

Le Edizioni La Zisa aderiscono ad "Addiopizzo" e a "Libera" di don Ciotti e tutti i volumi pubblicati sono certificati "pizzo free".

Recensione:

http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/il-cielo/articolo/lstp/219662/

La Stampa (18/05/2010)

La bufala 2012. Poi non dite che nessuno vi aveva avvertito!

di PIERO BIANUCCI

Da sempre il tema della fine del mondo terrorizza e affascina l’uomo. Ne parlano gli antichi testi sacri di varie religioni, i movimenti millenaristi (ma quella della paura dell’Anno Mille è una leggenda, un falso storico: all’epoca ben pochi sapevano in che anno si viveva), numerosi pseudo-profeti relativamente recenti come William Miller (1782-1849), i Testimoni di Geova (che però da qualche decennio hanno rinunciato a precisare date). Insomma, le apocalissi annunciate si sprecano. Persino Isaac Newton cercò di stabilire la data della fine del mondo: analizzando il testo biblico del profeta Daniele giunse a identificare l’anno 2060. Previsione allarmante per i più giovani, per altri, come chi scrive, tutto sommato rassicurante.

Newton però, oltre che grande scienziato, fu un teologo coltissimo, e credeva profondamente nella Scrittura. La sua previsione dunque è giustificata dalla buona fede. Ben diversa è la storia di previsioni più recenti, l’ultima delle quali fissa la fine del mondo al 21 dicembre 2012. In queste previsioni probabilmente non crede neppure chi le fa, e tanto meno chi ci specula sopra per far denaro con Dvd, libri pieni di falsità, programmi tv che vogliono scoprire misteri dove invece non c’è altro che ignoranza. Per fortuna qualcuno ha pensato di smontare la speculazione pezzo per pezzo. L’ha fatto Walter Ferreri con il suo libro fresco di stampa “La verità sul 2012” (La Zisa Editore, 106 pagine, 8,90 euro), una lettura non solo interessante ma anche divertente per lo humour che affiora tra le righe: l’ironia nasce spontaneamente per contrasto quando si esamina con argomenti seri una tesi invece di serio ha ben poco.

Astronomo all’Osservatorio di Torino, scopritore di numerosi asteroidi e fondatore della rivista che state leggendo, Ferreri parte dall’origine della favola della fine del mondo nel 2012. Il responsabile è il romanziere Frank Waters, che nel 1976 dedicò qualche pagina del libro “Mexico Mystique” al fatto che secondo il calendario dei Maya stava per concludersi un ciclo chiamato baktun 13. Senza entrare in particolari che il lettore troverà nel libro di Ferreri, basta ricordare che quell’antica popolazione americana contava il tempo in cicli: su scala breve utilizzava periodi di 20 e di 360 giorni, su scala più lunga adottava un ciclo di 7200 giorni e uno di 144 mila, detto baktun. Tredici baktun costituivano il Grande Ciclo, pari a 5125 anni. La credenza era che, terminato un Grande Ciclo, ci fosse una sorta di azzeramento del mondo, al quale sarebbe seguito un radicale rinnovamento. Poiché il Grande Ciclo in corso sarebbe iniziato l’11 agosto del 3114 avanti Cristo, saremmo ora prossimi al suo termine, che avverrebbe per l’appunto il 21 dicembre 2012. Questa indicazione fu poi ripresa in libri di altri autori e il mito della imminente fine del mondo è montato come la panna, arricchendosi di presunte motivazioni scientifiche e altrettanto dubbie previsioni che si vorrebbero concordanti con quella del calendario Maya, dalle profezie di Nostradamus a quelle di San Malachia. I temi scientifici tirati in ballo per supportare la catastrofe del 2012 sono molti: rallentamento della Terra, inversione del campo magnetico, orientamento dell’asse terrestre, allineamento dei pianeti o del Sole con il centro galattico, tempeste solari, impatto con il fantomatico pianeta Nibiru, una cometa o un asteroide, transito di Venere davanti al Sole in un anno bisestile. Questi argomenti offrono a Ferreri l’occasione per fare il punto sui fenomeni a cui si riferiscono, cosa senza dubbio istruttiva. Come effetto collaterale, il vaticinio del 2012 ne esce a pezzi, sepolto da una risata.

E’ chiaro che l’effetto sulla Terra di allineamenti planetari o galattici o transito di Venere è zero, mentre il pianeta Nibiru semplicemente non esiste. E’ curioso però ricordare che nel 2012 non ci sarà alcun allineamento di pianeti, e che in ogni caso il miglior allineamento ha un effetto mareale sulla Terra 14 mila volte inferiore a quello prodotto dalla Luna.

Certo, alcuni rischi esistono, ma non cambiano nel 2012 né in meglio né in peggio: impatto di comete, esplosione di supernove nei dintorni del Sole. Ma si tratta di rischi assolutamente minimi. Per comete e asteroidi minacciosi, inoltre, sarebbe già possibile preparare una difesa tecnologica. E stelle che possano esplodere come supernove a piccola distanza da noi fortunatamente non ce ne sono. L’apocalisse, insomma, è rinviata sine die. Con buona pace di Roberto Giacobbo, gran maestro di bufale scientifiche con la sua trasmissione “Voyager”. Ma lui i libri sul 2012 li ha già venduti, e in più è pure diventato vicedirettore di Rai2.

Il mio nome è Carducci e lavoravo in Fiat (monologo teatrale) di Piero Macaluso


Arriva in libreria: Piero Macaluso, Il mio nome è Carducci e lavoravo in Fiat (monologo teatrale), Edizioni La Zisa, pp. 48, euro 4,90

«“Ma che vuol dire diritto al lavoro?”, si chiede Carducci ad un’assemblea in cui si denunciano le nuove forme di sfruttamento operaio legate alla progressiva macchinizzazione del processo produttivo. Già, che significato ha parlare di un “diritto” a proposito di un’attività che gli fa venire il mal di testa ogni volta che torna a casa e che tutto il santo giorno gli fa sentire un fastidioso fischio all’orecchio sinistro? (…) L’operaio Carducci ha dunque ragione: nonostante i moderni metodi di produzione abbiano reso possibile la pace e la sicurezza per tutti, noi abbiamo preferito continuare a far lavorare le persone allo stesso modo, continuando a sprecare tanta energia quanta ne era necessaria prima dei progressi tecnologici. In questo modo abbiamo creato una situazione

per cui chi lavora continua a lavorare troppo, mentre troppe persone non conoscono altro che il precariato e la disoccupazione. Insomma, siamo stati davvero degli idioti, ma non c’è ragione alcuna per continuare ad esserlo». (Dalla Postfazione di Luigi Cavallaro)

Piero Macaluso ha studiato Tecnica del Linguaggio Audiovisivo. È attore, regista e autore di teatro. Vive e lavora a Termini Imerese (Pa).

Le Edizioni La Zisa aderiscono ad "Addiopizzo" e a "Libera" di don Ciotti e tutti i volumi pubblicati sono certificati "pizzo free".

"MISTERO " nuovo ebook per "Il Mondo Digitale Editore"


MISTERO: una raccolta a cura di Nicola Roserba – Autori: Simone Lega, Stefano Pastor, Luigi Musolino, Nicola Roserba, Alfredo Mogavero, Giordano Efrodini, Federica Maccioni, Daniele Picciuti.

La seconda raccolta di Racconti de “Il Mondo Digitale” vi aspetta nei vostri sogni più inquieti.

Il numero non rientra fra quelli che solitamente si inseriscono nelle classiche leggende volte a spiegare la simbologia di certi elementi: non sono 3 o 13 o 17.

Sono 8 intensi racconti curati dall’autore Nicola Roserba, che ha già pubblicato con noi “Schegge di Futuro”: altri nove racconti da lui interamente firmati.

Uno di questi nuovi racconti, “Oltre la Collina”, è suo ma questa volta ha selezionato e diretto sette validi autori che hanno entusiasticamente collaborato al progetto.

Conviene riflettere però sulla parola ‘mistero’ prima di cimentarsi con la lettura e chiedersi se quello che ci aspettiamo sia il mistero visibile, palpabile e odorabile delle notti di luna piena, o la paura esplicita di certe scene ‘oscene’.

No, il mistero che questi racconti sprigionano è fatto di tutto e di niente, di attimi intensi trasformati in lunghi sospiri; oppure il mistero potrebbe risiedere in piccole creaturine apparentemente innocue ma che riescono a stravolgere il ménage familiare all’improvviso. Qualcuno se vuole può anche leggervi una metafora di certe realtà attuali che, se non sono un mistero, tuttavia, un pò di timore potrebbero trasmetterlo.

Il “Mondo Digitale” ha creduto a questo Mistero, tanto da proporlo ai suoi lettori, agli appassionati e ai curiosi...

Buona Lettura!

Il Mondo Digitale Editore

Il Mondo Digitale nasce nel gennaio 2009 come editore multimediale indipendente (ebook, dvd, blog) dalla passione e l'esperienza in comunicazione e tecnologia della fondatrice Anna Sola e di un Team di collaboratori che con determinazione fondono innovazione tecnologica e arte libraria. Una casa editrice in rosa al 90 per cento, che spazia dalla narrativa alla manualistica per la formazione e promuove e distribuisce le proprie edizioni attraverso il bookshop online www.universitadigitale.it.


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Fax 0039.0774550086

lunedì 26 luglio 2010

A Belluno si legge con Groufy!


Incontro con lo scrittore Alessandro Jonoch

È tempo di vacanze!

Aurelia Edizioni in collaborazione con

Centro Culturale Piero Rossi - Parco delle Dolomiti Bellunesi

Presentano Si legge con Groufy!

Lo scrittore Alessandro Jonoch proporrà letture animate e divertenti tratte dal suo libro

“Groufy. Le avventure fantastiche” al Centro Piero Rossi di Belluno.

Groufy vi porterà nel villaggio di Collins, ai piedi dei Monti Neri, tra boschi di betulle e freschi ruscelli. Vi condurrà lungo i sentieri dell’immaginazione in una terra magica e fantastica, per conoscere posti da favola e nuovi amici!!

Siete curiosi di incontrarlo?

Venite al Centro Culturale Piero Rossi di Belluno

Venerdì 6 agosto 2010

Con inizio ore 17.00

Ingresso gratuito

Il Centro Culturale Piero Rossi è uno dei tre Centri Visitatori del Parco delle Dolomiti Bellunesi. Attraverso l'organizzazione di mostre temporanee, convegni ed altri eventi culturali è contemporaneamente vetrina di informazione per i turisti, che visitano Belluno ed il Parco, e spazio pubblico destinato all'animazione culturale e al ritrovo dei residenti.

Nel cuore di Belluno un centro culturale polifunzionale.

Vi aspettiamo!

Per informazioni:

Aurelia Edizioni


presso Fondazione La Fornace


via Strada Muson 2/c
31011 _ Asolo (TV)


TEL +39 0423 564702 +39 0423 951795


www.edizioniaurelia.it

info@edizioniaurelia.it

Centro Culturale Piero Rossi

Piazza Piloni 32100_Belluno (BL)

Tel. 0437/950909 0437/27030

http://www.dolomitipark.it/

centroculturale@dolomitipark.it